Giovedì, 28 Marzo 2024 | Login

Sono coperte dal massimo riserbo le indagini condotte  dalla Compagnia dei Carabinieri di Taormina e coordinate dal vicecomandante, tenente Francesco Claudio Galante per fare luce sull’esatta dinamica dell’aggressione verificatasi domenica sera nel parcheggio di una discoteca di Santa Teresa di Riva ai danni del giovane Gianluca Trimarchi.

Il 27 enne di Roccalumera è ancora ricoverato al Policlinico di Messina in gravi condizioni. L’intera riviera jonica si è stretta in un abbraccio virtuale attorno alla famiglia. Ieri sera una veglia di preghiera è stata organizzata a Forza D’Agrò, comune dove per tanti anni ha abitato il giovane con la famiglia.

Proprio i genitori attraverso una lettera aperta hanno voluto ringraziare quanti in queste ore hanno manifestato vicinanza e solidarietà  e al contempo hanno voluto  invitare a tacere chi invece  sta esternando considerazioni fuori luogo.

“Vorremmo chiedere SILENZIO, hanno scritto, la più grande forma di rispetto che si possa avere nei nostri, e soprattutto nei confronti di Gianluca, perché, credetemi, per una famiglia appesa ad un filo di speranza intrecciato alla fede, sentire e leggere sproloqui assurdi, è veramente troppo!”

Il riferimento è molto probabilmente alle dichiarazioni rilasciate su facebook da Francesco Saporito, il giovane che per sua stessa ammissione ha colpito Gianluca con un pugno in pieno volto.

Istruttore di arti marziali e titolare del lido Golden Beach, a Santa Margherita, attraverso il suo profilo facebook Saporito fornisce la propria versione dei fatti.

“ Nessun pestaggio solo legittima difesa”. In più post pubblicati nella serata di ieri il giovane messinese aveva provato a respingere ogni responsabilità dicendosi dispiaciuto e pentito per quanto accaduto. In poche ore aveva cambiato l’ immagine del proprio profilo che lo ritraeva con i guantoni da box con l’immagine della Madonna.

Da stamattina il profilo facebook di Saporito risulta disattivato. I carabinieri mantengono il più stretto riserbo e fanno sapere di essere nel pieno delle attività investigative.

 

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Giovedì notte a Giardini Naxos (ME), i Carabinieri della Compagnia di Taormina, hanno arrestato un 39 enne romeno, ritenuto responsabile dei reati di atti persecutori, violazione di domicilio e lesioni aggravate nei confronti di due sorelle, una delle quali era statala sua fidanzata.

La Centrale Operativa della Compagnia Carabinieri di Taormina, a seguito di una segnalazione di aggressione giunta al numero di pronto intervento 112, ha inviato una pattuglia presso l’abitazione delle vittime. I militari, giunti sul posto, hanno raccolto le prime informazioni dalla vittima, dalla sorella della donna e da un loro amico presente , apprendendo che poco prima il 39enne, che da poco aveva terminato una relazione sentimentale con una delle vittime, si era presentato presso l’abitazione delle due donne in stato di alterazione dovuto probabilmente all’assunzione di sostanze alcoliche e, dopo aver suonato insistentemente al citofono, pretendendo di entrare in casa, aveva sfondato a calci la porta di ingresso accedendo nell’abitazione e lanciando verso le due donne alcune bottiglie di birra, senza colpirle. L’aggressore si era poi scagliato contro l’ex fidanzata e successivamente anche contro la sorella, intervenuta in difesa, provocando ad entrambe lesioni per le quali le due donne sono dovute ricorrere alla cure mediche presso il pronto soccorso dell’Ospedale di Taormina.

I militari hanno immediatamente rintracciato il romeno, che nel frattempo si era allontanato rientrando presso la sua abitazione, e lo hanno arrestato.

L’uomo questa mattina è comparso avanti al Giudice del Tribunale di Messina che ha convalidato l’arresto operato dai Carabinieri e su richiesta della Procura della Repubblica ha applicato all’aggressore la misura cautelare della custodia in carcere. Pertanto, al termine dell’udienza, è stato tradotto presso la casa circondariale di Messina Gazzi.

Le denunzie da parte delle vittime di maltrattamenti in famiglia, stalking, violenze di genere e nei confronti di minori sono di fondamentale importanza per gli organi deputati a perseguire tali tipologie di delitti  poiché conducono ad un immediato intervento in loro tutela.

L'immediatezza della risposta della Polizia Giudiziaria si ricollega anche ad una specifica preparazione professionale nell'affrontare tali reati, sollecitata e coordinata dalla Procura della Repubblica di Messina, che ha stabilito precise modalità operative per giungere quanto più rapidamente possibile a tutelare tutte le vittime vulnerabili.

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Questa mattina, a Giardini Naxos, i Carabinieri della Compagnia di Taormina hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP del Tribunale di Messina su richiesta della Procura della Repubblica peloritana, a carico di G.F. classe ’82, ritenuto responsabile dei reati di violenza e minaccia a pubblico ufficiale, lesioni personali aggravate, calunnia, detenzione e porto abusivo di arma bianca. 

Il provvedimento restrittivo scaturisce da una complessa attività di indagine, avviata nel maggio 2018 dall’Aliquota Operativa di Compagnia, coordinata dalla Procura della Repubblica di Messina, i cui esiti hanno permesso di comprovare come un cittadino di Giardini Naxos, già conosciuto alle forze dell’ordine, avesse usato minaccia e violenza nei confronti di un ispettore della Polizia locale di Taormina, al fine di costringerlo a compiere un atto contrario ai suoi doveri d’ufficio, minacciandolo dapprima con un coltello a serramanico, colpendolo poi ripetutamente con degli schiaffi ed infine scagliandogli un bicchiere di vetro in viso procurandogli delle lesioni che ne hanno determinato un danno permanente del vitreo con riduzione del visus.

All’indagato,inoltre, è stato contestato anche il reato di calunnia poiché, qualche giorno dopo l’accaduto, lo stesso sporgeva una denuncia/querela per il reato di falso ideologico e violenza privata contro l’ispettore della polizia municipale in cui forniva una propria ricostruzione dei fatti poiché certamente conscio delle gravi conseguenze che il suo agire violento ed aggressivo aveva provocato.  

I Carabinieri di Taormina, attraverso la visione delle immagini di videosorveglianza e l’audizione di numerosi testi hanno dettagliatamente ricostruitola dinamica dell’aggressione ed il suo movente, evidenziando anche la calunnia insita nella denuncia querela sporta dall’indagato in cui questi ha fornito una versione dei fatti assolutamente artata e chiaramente smentita dalle risultanze emerse con l’attività investigativa condotta dai militari.

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Era da poco rientrato nella sua casa, che si trova nel quartiere Barracca di S. Teresa, quando don Nicola Maio, 77 anni, è stato brutalmente aggredito da alcuni malviventi.

Il parroco dopo aver celebrato la funzione religiosa come sempre aveva fatto rientro nella sua abitazione, neanche il tempo stavolta di chiudersi dietro le spalle la porta che qualcuno ha suonato al campanello di casa.

Don Nicola ha aperto la porta ed è in quell'istante che  alcuni uomini a volto scoperto lo hanno subito aggredito. Hanno fatto irruzione in casa iniziando a mettere tutto a soqquadro. Cercavano i soldi e la cassaforte. Il parroco è stato brutalmente aggredito. Colpito più volte. Alla fine i malviventi sono fuggiti portando via verosimilmente solo un telefono e un computer. Sotto shock don Nicola ha trovato comunque la forza per avvertire la nipote che ha subito chiamato i carabinieri della locale stazione che al comando del maresciallo Maurizio La Monica hanno raggiunto l’abitazione del parroco.

Sul posto allertato dalla nipote di Don Nicola Maio è giunto anche padre Gerry Currò che ha prestato i primi soccorsi . Padre Maio è stato medicato dai sanitari del 118 che ne hanno disposto il trasferimento in ospedale. Sull’accaduto indagano i carabinieri della stazione di S. Teresa che sono già sulle tracce dei malviventi.

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