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S.TERESA DI RIVA. AUTO IN FIAMME

S.TERESA DI RIVA. AUTO IN FIAMME In evidenza

Attimi di paura nel tardo pomeriggio di venerdì a S. Teresa di Riva per un’auto in fiamme, andata completamente distrutta sotto gli occhi dei residenti delle abitazioni vicine e automobilisti di passaggio.
Erano da poco trascorse le 19 quando l'auto una Fiat stilo parcheggiata nei pressi della locale stazione dei carabinieri ha preso fuoco. Pochi attimi e le fiamme hanno iniziato ad alzarsi. L'auto che era  stata lasciata parcheggiata con la retromarcia inserita ha iniziato a muoversi andando a finire la propria corsa contro la cabina Enel dell'alta tensione. Condizione che ha ancora di più allarmato i presenti spaventati da una possibile esplosione dell'auto. Nell'attesa che arrivassero i vigili del fuoco giunti poco dopo dalla caserma di Letojanni al comando del capo squadra Lo Re,  i  titolari di una vicina officina meccanica si sono adoperati con l'ausilio di estintori per domare le fiamme. Fortunatamente l'incendio non ha coinvolto altri mezzi. La causa forse da ricercare in un cortocircuito. Oltre il danno la beffa per il malcapitato proprietario che proprio il giorno prima aveva sottoposto l'auto alla revisione.

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  • Serata finale di Zabut festival 2022: Miglior corto è il palestinese NIGHT

    SANTA TERESA DI RIVA – L’edizione 2022, la settima di un appuntamento che riscuote enormi consensi, ha calato il sipario ieri sera, 31 luglio.

    Zabut, con in programma 27 cortometraggi provenienti da 17 nazioni e con la new entry della Palestina, ha ufficialmente alzato il sipario il 28 luglio e in una carrellata ricca di attese ed emozioni ha spento i riflettori ieri sera. Location di prestigio è stata per tutte le quattro serate, il Parco Unità d’Italia della Villa Crisafulli-Ragno.

    A presentare la settima edizione di Zabut Festival Caterina Limardo, componente dell’Associazione Taglio di Rema, nonché organizzatrice dell’evento insieme a Cinzia Bongiorno; Nello Calabrò; Carmelo Casale; Antonello Mantarro; Stefania Pasquale; Cristina Totaro.

     

    Il concorso dell’edizione 2022 di Zabut Festival, ha presentato 11 prime italiane e una prima mondiale.

    Il “Premio esterno Cinit- Cineforum Italiano” è andato al corto che «meglio rappresenta i valori della solidarietà e dell'inclusione»: “Promised Land” di Andrea Pierri, Italia.

    LA TRAMA DI Promised Land (8’42’’) di Andrea Pierri – ITALIA:

    Ogni giorno moltitudini di persone rischiano la vita nel Mar Mediterraneo per raggiungere le coste meridionali dell'Europa, la nuova Terra Promessa. Il mare, che un tempo si aprì per consentire il passaggio di Mosè, ora si chiude con indifferenza sulle storie e le vite di innumerevoli vittime. Una realtà quotidiana che riguarda tutti noi.

     

    Il “Premio miglior cortometraggio Zabut 2022” è andato a

    “Night” di Ahmed Saleh, Palestina, con la seguente motivazione: «Un'opera capace di imporsi fin dal primo sguardo per la sua potenza emotiva e immaginifica, e per la notevole maturità artistica, tecnica ed espressiva. La matericità della stop motion si fa immagine concreta di un dolore atavico e irredimibile, scolpito nei volti stremati eppure indomiti di adulti e bambini, orfani raminghi smarriti in un labirinto di rovine silenti, e in quello, cieco e desolato, di numi tutelari ormai incapaci di consolarli. Un diorama di struggente pietà che trascende anche le proprie istanze contingenti per farsi autentica parabola universale».

    LA TRAMA DI

    “Night” (15’57’’) di Ahmad Saleh - PALESTINA (Opera prima) - (Iˆ Italiana):

    La polvere della guerra tiene gli occhi insonni. La notte porta pace e sonno a tutte le persone nella città distrutta. Solo gli occhi di una madre di un bambino scomparso rimangono vigili.

     

    La giuria, composta da Elena Chiesa, Eric Rittatore e Cristiano Travaglioli, ha voluto sottolineare la qualità della selezione con tre menzioni speciali:

    Menzione n. 1:

    “Your bad Animals” di Ido Shapira e Amit Cohen, Israele, con la seguente motivazione: «Una grafica da fumetto underground che si abbina a un sound design adeguatamente straniante nel descrivere con grande efficacia la "selva oscura" di sentimenti e paure di una giovane donna alle soglie dell'età adulta, in cui desiderio e abuso, protezione e possesso, perdono i netti confini dell'infanzia per rivelare l'intrinseca, ferina violenza insita nelle relazioni umane».

    LA TRAMA DI

    Your bad animals” (11’15’’) di Ido Shapira, Amit Cohen - ISRAELE (Opera prima); (Iˆ Italiana):

    Rachel, giovane topo ribelle, vive da sola con sua madre in una tana. La sua unica connessione con il mondo esterno è un'app come Tinder, dove può guardare gli animali che vivono nella città sopra di lei. Quando il suo telefono si guasta, si ritrova inaspettatamente in un viaggio in cui esce con gli animali più pericolosi della città, nonostante la madre non voglia e la controlli. Esce con una giraffa carismatica, una tigre seducente e, infine, con un piacevole coniglio. Scoprirà che il mondo esterno non è quello che si aspettava e troverà nuova compassione nel suo rapporto con sua madre.

     

    Menzione n. 2:

    “Yalla!” di N.Nassar, E. Pitula, R.de Saint Albino, C. Adant, A.Sassatelli, C. Behague, Francia, con la seguente motivazione: «Tra echi neorealisti e slanci felliniani, un rigenerante inno all'ottimisimo e alla resistenza, che rifugge il patetismo mettendo in scena una coppia di eroi slapstick degna di Charlot e Buster Keaton nell'opporre ostinatamente alla violenza bruta l'irriducibile potere dell'immaginazione».

    LA TRAMA DI

     Yallah!” (7’03’’) di Nayla Nassar, Edouard Pitula, Renaud de Saint Albin, Cécile Adant, Anaïs Sassatelli, Candice Behague - FRANCIA (Progetto studentesco / opera prima):

    Beirut, 1982. Mentre Nicolas si prepara a fuggire dalla sua città natale, dilaniata da una guerra civile senza fine, incrocia il cammino di Naji, un adolescente spericolato determinato ad andare in piscina. Cercando di proteggere il giovane, Nicolas si ritrova trascinato in una surreale corsa contro la guerra, tutto per la pura libertà di andare a nuotare.

     

    Menzione n. 3:

    Ailín en la luna” di Claudia Ruiz, Argentina, con la seguente motivazione: «Un piccolo-grande conflitto famigliare declinato sull'esile filo di una filastrocca infantile, che prima allontana e infine riunisce madre e figlia: pianeti talora in opposizione ma sempre capaci di riconciliare le proprie orbite"».

    LA TRAMA DI

    Ailín en la luna” (5’00’’) di Claudia Ruiz – ARGENTINA:

    Lavorare, fare la spesa, cucinare, pulire, stirare, prendersi cura di Ailín: questa è la routine di Vilma, madre di 40 anni, sopraffatta dalla fatica e dall'intolleranza della pelle. Un giorno Ailín, richiede l'attenzione della madre e ne provoca uno scoppio emotivo. La routine che le allontanava deve essere interrotta e questo permette loro di avvicinarsi di nuovo.

     

    Il “Premio Migliore colonna sonora originale” è andato a

    “The night Watch” di Julien Regnard, Belgio, con la seguente motivazione: «In una narrazione che rimanda talora esplicitamente alle atmosfere di Kubrik e David Lynch, questa colonna sonora riesce ad assecondare perfettamente la scansione circolare del dramma coniugale: le musiche, ipnotiche e 'disumanizzanti' sono appannaggio dell'ingannevole “Overlook Hotel” della memoria, con le sue grottesche maschere ferine che inutilmente provano a nascondere o stravolgere il rimorso e la colpa; alla realtà, livida e fredda come la neve che cade sui due protagonisti, restano solo silenzio e le grida dei corvi, guardiani di una notte (forse) irrimediabile».

    LA TRAMA DI

    “The night watch” (12’00’’) - (Iˆ Italiana) di Julien Regnard – BELGIO:

    Una coppia si precipita fuori da una festa glamour. Sulla strada di casa, una discussione porta a un brutale incidente d'auto. Quando George riprende conoscenza, Christina è scomparsa. Sperimenterà quindi una vera e propria discesa all'inferno.

     

     

    Infine, il “Premio del pubblico” è andato a “Umbrellas” di Jose Prats e Alvaro Robles, Spagna.

    LA TRAMA DI

    “Umbrellas” (12’00’’) di Jose Prats, Alvaro Robles – SPAGNA:

    In una terra lontana dove la pioggia non si ferma mai, Kyna, una bambina di sei anni, trascorre le sue giornate giocando con noncuranza sotto la protettiva "barba a ombrello" di suo padre, Din. Una notte, l'amato cane di Kyna, Nana, scompare. Per trovarla, Kyna si imbarcherà in un'avventura alla scoperta di sé e affronterà la sua grande paura, la Pioggia.

     

    A fare da ciliegina sulla torta, l’invio del toccante video da parte del vincitore per il miglior corto, Ahmed Saleh, in cui l’autore ha narrato il suo incontro con la madre protagonista del racconto.

    Un successo di tutti e da condividere con tutti, quello della settima edizione di Zabut il Festival dei corti di animazione. Un evento che rende onore e regala uno spazio di prim’ordine a Santa Teresa di Riva.

     

    ZABUT International Animated Short è un Film Festival Festival competitivo internazionale dedicato al cortometraggio d’animazione. È organizzato dall’Associazione Culturale Taglio di Rema (TdR) con il patrocinio del Comune di S. Teresa di Riva.

    Il progetto grafico e immagine coordinata del Festival è a cura di Antonello Mantarro (www.antonellomantarro.it);

    L’allestimento spazio festival è a cura dell’Arch. Carmelo Casale.

    Il “Premio Zabut miglior corto” è di €1000 e il “Premio Zabut miglior colonna sonora” è di €400.

    Partner istituzionali: ARS; Città Metropolitana di Messina; Università degli Studi di Messina.

    Partner culturali: FCS (Coordinamento Festival di Sicilia); SP/CZD; mammasONica; Cinit (Cineforum italiano); CORTOdiSERA; Scuola del Fumetto; Grafimated cartoon.

    Partner commerciali: TECNOCASA; UNOLAB; B-FLOW; LA COUPE; FARMACIA SCHULTZE FURCI SICULO.

     

     

     

     

  • La terza serata di Zabut corti di animazione nel solco di Giannalberto Bendazzi

    SANTA TERESA DI RIVA – La settima edizione di Zabut, con in programma 27 cortometraggi provenienti da 17 nazioni e con la new entry della Palestina, ha ufficialmente alzato il sipario il 28 luglio e si concluderà stasera, 31 luglio, a partire dalle 21:30 nell’incantevole Parco Unità d’Italia della villa Crisafulli-Ragno.

    Una terza serata assai partecipata quella di ieri, con un ricordo del grande Giannalberto Bendazzi, scomparso nel dicembre 2021. Bendazzi era un giornalista, storico del cinema e docente italiano, autore di libri e saggi, figura di rilievo per capire la storia del cinema di animazione.

    A dedicargli un affettuoso ritratto il giurato della terza serata, Eric Rittatore, blogger ed esperto di animazione, che ha narrato anche della sua collaborazione con lo studioso e dei progetti futuri.

     

    Il concorso dell’edizione 2022 di Zabut Festival, ha presentato 11 prime italiane e una prima mondiale.

    Gli organizzatori di Zabut Festival hanno tenuto ad evidenziare che tutti i lavori in concorso «sia per le narrazioni e per i temi affrontati, sia per le tecniche tra le più varie, usate, sia per gli sguardi propri di ogni autore e nei modi della commedia, del dramma, del racconto visionario o intimistico, della parodia dei generi, del racconto morale o ispirato a storie reali, narrano il mondo di oggi: la società dei consumi, la famiglia e i rapporti genitori-figli, il mondo del lavoro e le sue trasformazioni, il rischio di un’apocalisse per l’intero pianeta e la quotidianità apparentemente più banale. E i “grandi” temi sempre presenti: la guerra e le migrazioni dei popoli».

    Il pubbliconon solo spettatore ma protagonista attivo delle tre serate – è stato chiamato a votare, insieme alla giuria, i cortometraggi proiettati.

     

    I corti proiettati e votati ieri sera sono stati:

    1 Ned (7’08’’) di Sharon E Sorensen- REGNO UNITO - (Iˆ Italiana).

    Nel 1950, il dottor W.E Barnie, un insegnante di scienze di Portobello, Edimburgo, partecipò alla prima gara attraverso la Manica. Atterrando in 14 ore e 45 minuti, è diventato il primo scozzese e la persona più anziana ad aver completato con successo la nuotata. Entrò nei libri di storia per la seconda volta il 16 agosto 1951, quando divenne la prima persona a nuotare nel Canale della Manica in entrambe le direzioni in una stagione, attraversando dall'Inghilterra alla Francia in 19 ore e 2 minuti e, 18 giorni dopo, tornando dalla Francia all'Inghilterra. Atterrando a Dover in un tempo di 15 ore e 1 minuto, ha battuto il suo record di età dell'anno precedente, un record che poi è rimasto interrotto per 28 anni.

    2 The hangman at home (13’50’’) di Michelle e Uri Kranot - DANIMARCA.

    Il corto esplora i temi del riconoscimento e dell'intimità imbarazzante dell'umanità e si snoda attraverso cinque storie intrecciate. Ogni situazione presenta una persona, o persone in un momento delicato: fragile, giocoso, terrorizzato, contemplato, confuso, curioso... Siamo tutti molto simili in questi momenti, e questo ci deve invitare a riflettere e mettere in discussione la nostra responsabilità e le nostre risposte.

    3 Do not feed the pigeons (8’40’’) di Antonin Niclass - REGNO UNITO (Progetto studentesco) - (Iˆ Italiana).

    Sono le 2 del mattino in una triste stazione degli autobus come tutte le altre. Una collezione di viaggiatori stanchi e soli sono in attesa dell'ultimo pullman. In qualche modo, in quel luogo freddo e deprimente, i piccioni riescono a creare una connessione magica tra loro.

    4 Vent d'hiver (4’27’’) di Jeremy Andriambolisoa, Théo Duhautois, Quentin Wittevrongel, Alicia Massez, William Ghyselen, Thomas Dell'Isola Franciam FRANCIA (Progetto studentesco / opera prima).

    Coinvolti in una violenta tempesta di neve, i conigli cercano rifugio nel castello del loro re.

    5 Night train (3’00’’) di Sofia Gutman – FRANCIA - (Iˆ Italiana).

    Una giovane donna sta tornando dal lavoro sul treno notturno. Sta prendendo il grande treno TER per la periferia della città. Sola, si affaccia sul paesaggio deserto. Un incontro casuale renderà questa notte memorabile.

    6 Game (5’25’’) di Önder Menken - TURCHIA (Progetto studentesco).

    Il corto racconta la storia di un gioco giocato in tutto il mondo che lascia il futuro e l’umanità nell’oscurità.

    7 Your bad animals (11’15’’) di Ido Shapira, Amit Cohen - ISRAELE (Opera prima) (IˆItaliana).

    Rachel, giovane topo ribelle, vive da sola con sua madre in una tana. La sua unica connessione con il mondo esterno è un'app come Tinder, dove può guardare gli animali che vivono nella città sopra di lei. Quando il suo telefono si guasta, si ritrova inaspettatamente in un viaggio in cui esce con gli animali più pericolosi della città, nonostante la madre non voglia e la controlli. Esce con una giraffa carismatica, una tigre seducente e, infine, con un piacevole coniglio. Scoprirà che il mondo esterno non è quello che si aspettava e troverà nuova compassione nel suo rapporto con sua madre.

    8 Umbrellas (12’00’’) di Jose Prats, Alvaro Robles - SPAGNA.

    In una terra lontana dove la pioggia non si ferma mai, Kyna, una bambina di sei anni, trascorre le sue giornate giocando con noncuranza sotto la protettiva "barba a ombrello" di suo padre, Din. Una notte, l'amato cane di Kyna, Nana, scompare. Per trovarla, Kyna si imbarcherà in un'avventura alla scoperta di sé e affronterà la sua grande paura, la Pioggia.

    9 Ailin on the moon (5’00’’) di Claudia Ruiz - ARGENTINA.

    Lavorare, fare la spesa, cucinare, pulire, stirare, prendersi cura di Ailín: questa è la routine di Vilma, madre di 40 anni, sopraffatta dalla fatica e dall'intolleranza della pelle. Un giorno Ailín, richiede l'attenzione della madre e ne provoca uno scoppio emotivo. La routine che le allontanava deve essere interrotta e questo permette loro di avvicinarsi di nuovo.

     

    Stasera invece, 31 luglio, durante la quarta e ultima serata verranno consegnati: il “Premio Zabut” per il miglior corto dell’edizione 2022, il “Premio alla migliore colonna sonora originale” e il “Premio del pubblico”. Quest’ultimo sarà assegnato direttamente dal pubblico della quarta serata, che sceglierà tra la rosa dei corti più votati nelle precedenti tre serate. Oltre ai premi ufficiali del Festival, sarà consegnato anche un premio esterno da parte del “Cinit-Cineforum Italiano” al cortometraggio che «meglio rappresenta i valori della solidarietà e dell’inclusione».

    Special guest della serata, Nico Bonomolo, che presenterà al festival il suo ultimo lavoro "Maestrale", vincitore del “David di Donatello 2022” come miglior cortometraggio Italiano.

    Dal 2008, Bonomolo, affianca il cinema di animazione d'autore alla pittura e al disegno e in "Maestrale” – così come ha dichiarato durante un’intervista a «PalermoToday» lo scorso aprile – ha posto al centro «il bisogno di vita nuova attraverso una narrazione in cui il disegno, spesso rarefatto e in bianco e nero, concorre, insieme ad una dimensione temporale sospesa, a delineare una dimensione onirica che apre la rotta a differenti e personalissime interpretazioni».

    Bonomolo si è anche soffermato sul racconto interno al corto e sul messaggio trasmesso:

    «La storia che ho voluto narrare è quella di un uomo che va al lavoro e ad un tratto vede una barca in vendita; così, attratto dall'imbarcazione ed aiutato dapprima dai sogni e poi dai ricordi, parte e naviga verso una meta, fino a quando il maestrale, che è un vento freddo ed impetuoso che soffia con potenza, lo costringe ad un approdo di fortuna. È qui che incontra, forse, una donna e si confronta con una nuova storia, un nuovo inizio. Perché tutto ricomincia lì dove tutto sembrava già finito».

    Gli altri ospiti attesi per stasera sono: Sara Sottocornola e Danilo Vultaggio, allievi della “Scuola del Fumetto e dell’animazione” sede di Palermo, coordinati dall’insegnante Antonino Pirrotta, che faranno vedere i loro brevi corti ispirati al festival e Dandy Danno & Diva G, specialisti dell'arte del clown, che si esibiranno con il bassista Peppe Mancuso davanti a un corto d'animazione, patrimonio del cinema muto.

    Zabut Festival e i suoi numerosi amici vi aspettano quindi stasera, ore 21:30, parco di Villa Ragno a Santa Teresa di Riva, per non perdere un appuntamento unico nella riviera jonica.

     

  • Zabut Festival stupisce il pubblico nelle prime due serate a Villa Ragno

    SANTA TERESA – Finalmente un ritorno alla vita pienamente vissuta. Trascorsi due anni nei quali Zabut, il Festival Internazionale dedicato al cortometraggio d’animazione, ha risentito come la maggior parte degli eventi culturali delle restrizioni a causa della pandemia, mantenendo nonostante tutto l’impegno con gli appassionati e per l’edizione del 2022 è tornato ad essere libero di essere fruito. Questa è stata anche la percezione degli organizzatori del seguitissimo evento, Cinzia Bongiorno Nello Calabrò Carmelo Casale Caterina Limardo Antonello Mantarro Stefania Pasquale Cristina Totaro, che hanno dichiarato:

    «Questo rientro alla normalità ci sembra essere un “Ritorno al futuro”, per citare i “classici”, e ricordare un grande regista come Zemeckis che con il mondo dell’animazione ha sempre avuto rapporti intensi e profi­cui».

    La settima edizione di Zabut, con in programma 27 cortometraggi provenienti da 17 nazioni e con la new entry della Palestina, ha ufficialmente alzato il sipario il 28 luglio e ieri sera, 29 luglio, ha riconfermato il gradimento della prima serata.

    Sempre gli organizzatori hanno tenuto a precisare: «A conferma di un interesse sempre presente nelle selezioni del festival, quest’anno su 27 corti ben 11 sono opere prime e/o di studenti di scuole di cinema. In quest’ottica anche l’ormai consolidato rapporto con la “Scuola del Fumetto e dell’Animazione di Palermo” (due suoi allievi, Sara Sottocorniola e Danilo Vultaggio, saranno nostri ospiti) sottolinea l’importanza che il festival sempre di più dà alle nuove generazioni di autori».

    Infatti nella serata inaugurale del 28 luglio, a Santa Teresa di Riva, presso il parco Unità d’Italia-Villa Crisafulli – Ragno, ha preso il via la settima edizione di Zabut.

    A tenere a battesimo la prima serata, è stato il sindaco di Santa Teresa Danilo Lo Giudice, il quale ha sottolineato che «il festival è una realtà ben consolidata, non solo nel territorio», e alla richiesta di fare un bilancio consuntivo o previsionale ha preferito farne uno previsionale «auspicando ancora almeno altri tre anni (il non plus ultra sarebbe almeno 5) di collaborazione con la sua amministrazione comunale».

    Zabut il festival ha di nuovo confermato ampiamente il rapporto di attenzione e sostegno con il suo pubblico di aficionados. Pienone di spettatori, dunque, nell’incantevole scenario di Villa Ragno, dove sono stati proiettati i primi nove cortometraggi, dei ventisette in concorso, che andranno a contendersi il «Premio Zabut 2022» come miglior corto e il premio alla migliore colonna sonora originale.

    Durante la prima serata, il pubblico ha avuto modo di conoscere il primo dei giurati, il montatore Cristiano Travaglioli, che oltre a raccontare del suo rapporto di collaborazione con Paolo Sorrentino del quale ha curato il montaggio di tutti i film, da “Il Divo” fino all’ultimo “È stata la mano di dio”, ha anticipato, per la gioia di qualche fan tra il pubblico, che il suo lavoro più recente è stato il montaggio per la serie tv “Boris” che andrà in onda a ottobre. 

    Anche la seconda serata del festival, che si è svolta ieri 29 luglio, ha ripetuto il successo di pubblico della prima. Oltre agli altri nove corti in concorso, selezionati dallo staff del festival, gli appassionati hanno avuto il piacere di conoscere Elena Chiesa, videopittrice, videopoetessa e videodesigner, anche lei tra i giurati di questa settima edizione. L’artista ha raccontato della sua tecnica "melting pixel animation", che si basa sulla continua metamorfosi dell'immagine, mostrandone un esempio attraverso due videopoesie, suo anche il testo, che rappresentano esperienze del suo vissuto personale a volte molto doloroso.

    Durante la serata di oggi, sabato 30 luglio, saranno proiettati gli ultimi nove corti e sarà presentato il giurato Eric Rittatore, esperto di animazione e blogger, noto col nome di Gatto Zeneise.

    Zabut vi aspetta anche stasera, a Santa Teresa nel parco di Villa Ragno, start alle 21:30 con ingresso libero, e i suoi organizzatori tengono a ricordarvi la battuta fi­nale di “Ritorno al futuro”: «Strade? Dove stiamo andando non c'è bisogno di strade».

    Buona immaginazione e fantasia a Tutti!

     

     

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