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Il Consiglio dei Ministri si è riunito mercoledì 13 gennaio 2021, alle ore 21.55, a Palazzo Chigi, sotto la presidenza del Presidente Giuseppe Conte.

 

PROROGA DELLO STATO D’EMERGENZA DOVUTO ALLA PANDEMIA DA COVID-19

Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente Giuseppe Conte, vista la nota del Ministro della salute e il parere del Comitato tecnico scientifico, ha deliberato la proroga, fino al 30 aprile 2021, dello stato d’emergenza dichiarato in conseguenza della dichiarazione di “emergenza di sanità pubblica di rilevanza internazionale” da parte della Organizzazione mondiale della sanità (OMS).

 

COVID-19, MISURE PER IL CONTENIMENTO DEL CONTAGIO

Ulteriori disposizioni urgenti in materia di contenimento e prevenzione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19 e di svolgimento delle elezioni per l’anno 2021 (decreto-legge)

Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente Giuseppe Conte e del Ministro della salute Roberto Speranza, ha approvato un decreto-legge che introduce ulteriori disposizioni urgenti per il contenimento della diffusione del COVID-19.

Il testo proroga, al 30 aprile 2021, il termine entro il quale potranno essere adottate o reiterate le misure finalizzate alla prevenzione del contagio ai sensi dei decreti-legge n. 19 e 33 del 2020.

Il decreto conferma, fino al 15 febbraio 2021, il divieto già in vigore di ogni spostamento tra Regioni o Province autonome diverse, con l’eccezione di quelli motivati da comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute. È comunque consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione.

 

Inoltre, dal 16 gennaio 2021 e fino al 5 marzo 2021, sull’intero territorio nazionale si applicano le seguenti misure:

 

  • è consentito, una sola volta al giorno, spostarsi verso un’altra abitazione privata abitata, tra le 5.00 e le ore 22.00, a un massimo di due persone ulteriori a quelle già conviventi nell’abitazione di destinazione. La persona o le due persone che si spostano potranno comunque portare con sé i figli minori di 14 anni (o altri minori di 14 anni sui quali le stesse persone esercitino la potestà genitoriale) e le persone disabili o non autosufficienti che con loro convivono. Tale spostamento può avvenire all’interno della stessa Regione, in area gialla, e all’interno dello stesso Comune, in area arancione e in area rossa, fatto salvo quanto previsto per gli spostamenti dai Comuni fino a 5.000 abitanti;

 

  • qualora la mobilità sia limitata all’ambito territoriale comunale, sono comunque consentiti gli spostamenti dai comuni con popolazione non superiore a 5.000 abitanti e per una distanza non superiore a 30 chilometri dai relativi confini, con esclusione in ogni caso degli spostamenti verso i capoluoghi di provincia;

 

  • è istituita una cosiddetta area “bianca”, nella quale si collocano le Regioni con uno scenario di “tipo 1”, un livello di rischio “basso” e una incidenza dei contagi, per tre settimane consecutive, inferiore a 50 casi ogni 100.000 abitanti. In area “bianca” non si applicano le misure restrittive previste dai decreti del Presidente del Consiglio dei ministri (DPCM) per le aree gialle, arancioni e rosse ma le attività si svolgono secondo specifici protocolli. Nelle medesime aree possono comunque essere adottate, con DPCM, specifiche misure restrittive in relazione a determinate attività particolarmente rilevanti dal punto di vista epidemiologico.

 

  • In considerazione della necessità di agevolare l’attuazione del piano vaccinale per la prevenzione del contagio da COVID-19, in coerenza con le vigenti disposizioni europee e nazionali in materia di protezione dei dati personali, è istituita, una piattaforma informativa nazionale idonea ad agevolare, sulla base dei fabbisogni rilevati, le attività di distribuzione sul territorio nazionale delle dosi vaccinali, dei dispositivi e degli altri materiali di supporto alla somministrazione, e il relativo tracciamento. Inoltre, su istanza della Regione o Provincia autonoma interessata, la piattaforma nazionale esegue, in sussidiarietà, le operazioni di prenotazione delle vaccinazioni, di registrazione delle somministrazioni dei vaccini e di certificazione delle stesse, nonché le operazioni di trasmissione dei dati al Ministero della salute.

 

In considerazione del permanere dell’emergenza e dell’evoluzione del quadro epidemiologico, su tutto il territorio nazionale:

 

le elezioni suppletive per i seggi della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica dichiarati vacanti entro il 28 febbraio 2021 si svolgono entro il 20 maggio 2021;

le elezioni dei Comuni i cui organi sono stati sciolti ai sensi dell'articolo 143 del Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali, già indette per le date del 22 e 23 novembre 2020, sono rinviate e si svolgono entro il 20 maggio 2021. Fino al rinnovo degli organi di cui al primo periodo è prorogata la durata della gestione della commissione straordinaria;

i permessi di soggiorno in scadenza entro il 30 aprile 2021 sono prorogati alla medesima data.

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Nelle ultime 24 ore si sono registrati 7.332 nuovi casi in Italia (ieri erano 5.901), superato dunque il record raggiunto il 21 marzo (6.657 casi). Aumentano anche i ricoveri in regime ordinario, 394 in più (ieri 255), per un totale di 5.470, mentre frena la crescita delle terapie intensive, oggi 25 in più contro il +62 di ieri (sono ora 539 in tutto). Nuovo record di tamponi: 152.196, 40mila più di ieri. In lieve aumento i decessi, 43 oggi contro i 41 di ieri (36.289 in totale).

Numeri che preoccupano. E la Sicilia chiama a raccolta i medici per l’esecuzione di tamponi per avviare uno screening.

Giovani appena laureati, specializzandi, ma anche professionisti in pensione e medici stranieri. Una vera e propria chiamata all'azione quella messa in atto dalla Regione per lo screening volontario anti-Covid con tamponi rapidi che si intende realizzare su un campione significativo della popolazione siciliana.

E’stato pubblicato sul sito internet dell'Azienda ospedaliera universitaria Policlinico "G.Martino" di Messina (in qualità di azienda capofila), l'avviso pubblico riservato a personale sanitario che verrà impiegato nei test. Sarà anche la risposta che i professionisti daranno all'appello lanciato dall'assessorato regionale alla Salute a determinare le proporzioni della campagna.

"Se durante i mesi del lockdown, abbiamo associato misure restrittive a tecnologie digitali - dice l'assessore alla Salute, Ruggero Razza - oggi la maggiore conoscenza del virus ci spinge a nuove azioni.

L'obiettivo resta lo stesso, ma con strategie diverse: anticipare il virus. Per questo, ancora una volta, facciamo appello al buon senso dei siciliani affinché aderiscano allo screening volontario e spero sinceramente che giungano adesioni incoraggianti da parte dei professionisti chiamati ad una campagna fondamentale per contenere questa fase della pandemia".

L'iniziativa è infatti finalizzata, così come riportato dalla letteratura scientifica internazionale, alla necessità di intercettare la presenza del virus nelle fase iniziali della malattia, evitando che l'evolversi della patologia determini quadri clinici che potrebbero riflettersi sul sistema ospedaliero siciliano.

Al bando potranno rispondere:

medici specialisti; medici convenzionati con le Aziende Sanitarie Provinciali, medici specializzandi (iscritti a qualsiasi anno di corso delle scuole di specializzazione), medici iscritti a qualsiasi anno di corso di formazione specialistica in medicina generale e emergenza sanitaria territoriale nonché del corso teorico-pratico triennale in medicina di emergenza urgenza Cmeu 2020/2022 tenuto presso il Cefpas; laureati in medicina e chirurgia, abilitati all'esercizio della professione medica e iscritti agli ordini professionali; laureati in medicina e chirurgia, anche se privi della cittadinanza italiana, abilitati all'esercizio della professione medica secondo i rispettivi ordinamenti di appartenenza, previo riconoscimento del titolo; personale medico collocato in quiescenza, anche ove non iscritto al competente albo professionale in conseguenza del collocamento a riposo.

Ed inoltre: Collaboratore Professionale Sanitario - Infermiere; Biologi e Biotecnologi; Operatori socio sanitari. L'avviso è esteso anche alle Persone giuridiche e alle strutture private quali:

 laboratori analisi accreditati; case di cure accreditate; cooperative sociali.

 I professionisti interessati dovranno compilare il modulo telematico (che si trova sul sito del Policlinico di Messina https://www.polime.it/page_view.php?pageid=276) entro e non oltre il settimo giorno (compreso) dalla pubblicazione del bando. I tempi di realizzazione della campagna che riguarderà la Sicilia verranno comunicati nei prossimi giorni.

Operativa l'organizzazione dello screening volontario nelle Isole

Intanto - come annunciato dal presidente Nello Musumeci - è stata già avviata la fase organizzativa dello screening volontario riservato agli abitanti delle Isole minori. La scorsa settimana, infatti, gli uffici dell'assessorato alla Salute si sono confrontati con i sindaci degli arcipelaghi, i quali hanno manifestato la disponibilità a co-organizzare nei propri territori le operazioni di analisi. Lo screening volontario nelle Isole prenderà il via già nei prossimi giorni, ovviamente, il tampone sarà gratuito per quanti vorranno aderire alla campagna.

 

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A Taormina cresce l’allarme per i focolai da infezione di covid 19 nati in due strutture ricettive. Il  commissario per l’emergenza covid Carmelo Crisicelli ha inviato una nota in cui dispone che le strutture vengano poste immediatamente in isolamento sanitario con obbligo di sospensione della partenza per ospiti. Dispone inoltre che vengano rintracciati tutti gli ospiti ai quali è stato consentito di lasciare la struttura dal 3 settembre. Obiettivo ricostruire e bloccare la catena dei contagi. Peccato però che la nota sia arrivata quando già la situazione era stata affrontata in autonomia. 

A pubblicare la nota, che porta la data del 6 settembre scorso,  il sindaco della Perla dello  Jonio Mario Bolognari in seguito alle polemiche nate negli ultimi giorni in merito alle corrette procedure da attuare. Già in un video pubblicato ieri Bolognari aveva respinto le accuse di una presunta mancata gestione dell’emergenza da parte dell’amministrazione comunale rimbalzando la responsabilità alla struttura sanitaria locale.

La nota dimostra come la situazione sia stata presa in carico dalla struttura emergenziale ma evidentemente in ritardo. In un video pubblicato dal sindaco Bolognari il 7 settembre infatti viene annunciata la chiusura della struttura alberghiera e la scelta di effettuare la sanificazione da parte della proprietà e la partenza di tutti gli ospiti.  Il commissario per l’emergenza Covid Carmelo Crisicelli nella nota invece disponeva il monitoraggio di tutto il personale e degli ospiti per il periodo di quarantena previsto dalle normative vigenti, nonché l’esecuzione dei tamponi di fine osservazione. Chiedeva inoltra che venisse acquisito l’elenco di tutti gli ospiti che hanno lasciato in partenza le strutture dal giorno 3 settembre per l’invio delle relative comunicazioni alle aziende sanitarie di competenza dei singoli.

Anche nel video pubblicato ieri il sindaco Bolognari parla di strutture che hanno chiuso in autonomia, sanificando e lasciando partire quanti fino a quel giorno avevano soggiornato. La domanda è: come può essere accaduto? E soprattutto lo stesso protocollo che il dott. Crisicelli dispone per le strutture alberghiere è stato disposto per tutte le altre attività in cui si è verificato il caso di positività da parte del personale?

L’altra questione importante è rappresentata dall’effettuazione dei tamponi. La possibilità di sottoporsi in maniera autonoma ad accertamento sanitario sta creando evidentemente una certa confusione. Allora così come previsto dalle indicazioni ministeriali e regionali:

i contatti individuati come stretti dovranno seguire la quarantena della durata di 14 giorni dall’avvenuto contatto con il caso positivo,

Si ricorda che per contatto stretto si intende: una persona che ha avuto un contatto fisico diretto con un caso di COVID-19 (per esempio la stretta di mano), una persona che vive nella stessa casa di un caso di COVID-1, una persona che ha avuto un contatto diretto (faccia a faccia) con un caso di COVID-19, a distanza minore di 2 metri e di durata maggiore a 15 minuti, una persona che si è trovata in un ambiente chiuso (ad esempio aula, sala riunioni, sala d'attesa dell'ospedale) con un caso COVID-19 in assenza di DPI idonei.

Quanti si stanno attenendo a questa norma? Chi sta vigilando?

La procedura sembra essersi ridotta all’esecuzione di un tampone in autonomia il giorno dopo essere entrato in contatto con un soggetto positivo e nella maggior parte dei casi, alla luce del risultato negativo, tutti sembrano essere tornati a fare quello che hanno sempre fatto.

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Dopo i due hotel costretti a chiudere per la positività di alcuni dipendenti adesso tocca ad un risotrante.

A comunicarlo con un post su facebook è la direzione del locale.

“Lo staff de La Zagara tiene a comunicare ai propri clienti e agli amici che a seguito di una positività riscontrata e in attesa delle ulteriori verifiche da parte dell'Asp, il soggetto interessato sta seguendo il protocollo necessario. Sono stati inoltre effettuati i tamponi al resto del personale, tutti con esito Negativo. Il locale, temporaneamente chiuso, verrà sottoposto a sanificazione da una ditta specializzata per riaprire a breve in totale sicurezza.”

Un episodio che va ad aggiungersi al preoccupante quadro sanitario oggetto ieri di un confronto in Prefettura tra vertici dell’Asp e amministratori locali. 

Proprio ieri durante incontro il sindaco di Taormina Mario Bolognari ha chiesto una corretta procedura da seguire. " La reazione di molte persone, ha affermato Bolognari,  che pensano di risolvere il problema sottoponendosi al tampone sta diventando un grande spreco di tempo e di risorse professionali ed economiche. La prefetto ha sollecitato i responsabili della sanità provinciale a fare una corretta e capillare opera di informazione su questo punto, rafforzando la necessità di comportamenti corretti e cioè, di fronte a un sospetto, di porsi in isolamento. Saranno le autorità sanitarie a disporre chi e quando deve sottoporsi al test. Per completezza di informazione, conclude Bolognari,  va aggiunto che allo stato attuale delle cose i casi complessivamente rilevati a Taormina sono 16, compresi quelli nel frattempo ritornati negativi. Tengo anche a precisare che nel corso della riunione nessuna nuova misura è stata decisa."

 

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Martedì, 08 Settembre 2020 07:42

GIARDINI NAXOS. AUMENTANO I POSITIVI AL COVID 19

 Dopo le notizie degli ultimi giorni sui casi positivi accertati di contagio da coronavirus, tra venerdì scorso e stamattina l'Autorità Sanitaria ha comunicato altri tre nominativi di cittadini residenti a Giardini Naxos risultati positivi.

 Il Comune ha proceduto ad attivare tutti i protocolli che il caso impone ed eserciterà un costante monitoraggio. Il sindaco Nello Lo Turco rinnova l’ invito a mantenere la calma, ma soprattutto a rispettare con scrupolo e con la massima attenzione tutte le misure di sicurezza previste.

“Raccomando a chiunque abbia eseguito il tampone e avuto risultato positivo, afferma Lo Turco,  di fare le dovute comunicazioni al Comune e sottoporsi all'isolamento rigoroso.”

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Due strutture ricettive di Taormina sono state chiuse dopo che alcuni dipendenti sono risultati positivi al Covid 19

A darne conferma il sindaco Mario Bolognari che attraverso un video spiega alla cittadinanza cosa sta succedendo.

“L’aumento dei casi, afferma Bolognari, è certamente legato all’aumento dei tamponi. In questo caso comprendiamo che la notizia possa avere un certo richiamo. Vogliamo però spiegare, afferma Bolognari, che si tratta di due realtà ricettive piccole. I dipendenti risultati positivi sono asintomatici e sono stati posti come da procedura in quarantena. Le strutture verranno sanificate. Inoltre molti di questi dipendenti non sono residenti a Taormina.”

I clienti attesi nelle strutture in questione sono stati dirottati verso altri hotel. Per quelli appena partiti vogliamo sperare che l’Asp procederà al tracciamento affinché vengano poste in atto tutte le procedure per contenere i contagi.

 

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8 casi positivi al Covid 19 a Giardini Naxos, e 6 a Taormina. La conferma arriva dai  sindaci dei comuni jonici Nello Lo Turco e Mario Bolognari.

Si tratta di giovani appartenenti ad una stessa comitiva. Si sta cerando di tracciare i contatti sociali avuti e di mettere in atto tutte le iniziative necessarie a contenere l’epidemia nei due comuni.

“ La situazione afferma il sindaco di Giardini Nello Lo Turco, è molto delicata. Temiamo che i casi siano di più perché non tutti si sono autodenunciati. Sappiamo, prosegue Lo Turco, da comunicazioni attraverso i social , che ci sono altri casi. Ecco, prosegue il sindaco, a tutti loro, a chi ha sintomi chiedo di attivare le procedure ufficiali contattando le autorità sanitarie.”

 

 

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Nel tardo pomeriggio di  ieri si è resa necessaria la chiusura temporanea del pronto Soccorso dell’ospedale San Vicenzo di Taormina.

L’interdizione temporanea dei locali è stata necessaria per procedere alla sanificazione dopo che una donna era risultata positiva al Covid 19.

La donna proveniente da Linguaglossa si era recata al Pronto Soccorso dell’ospedale taorminese per un malore, sottoposta al test rapido, questo aveva dato esito positivo.

Da qui la necessità di chiudere i locali e procedere la sanificazione ed igienizzazione di tutta l’area del pronto intervento. 

 La donna è stata successivamente sottoposta al tampone e si attende esito. Il Pronto Soccorso è operativo.

“ Sono state ore difficili.” Commenta così il primario del Pronto soccorso dell’ospedale san Vincenzo di Taormina Mauro Passalacqua che spiega “ abbiamo avuto un test positivo, ne è conseguita la chiusura e santificazione degli ambienti. Solo a mezzanotte il test di controllo ha dato esito negativo. lo spavento è stato legato anche la rischio nel caso fosse risultato positivo anche il tampone  di dover chiudere mezzo Ospedale per i percorsi fatti dalla paziente.”

 

 

AGGIORNAMENTO 8,30

 

Ha dato esito negativo il tampone eseguito  sulla donna che nel pomeriggio di ieri si era recata al Pronto Soccorso di Taormina. Al momento la donna è ricoverata al Policlinico di Messina per una lesione vascolare. La donna non presentava sintomi da Covid 19 ed il test rapido era stato eseguito da protocollo.

 

 

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Sono 15 i comune della provincia di Messina coinvolti nell’indagine di sieroprevalenza dell’infezione da virus SarsCoV2 avviata dal  Ministero della Salute e Istat, con la collaborazione della Croce Rossa Italiana.

Obiettivo dell’indagine  è capire quante persone nel nostro Paese abbiano sviluppato gli anticorpi al nuovo coronavirus, anche in assenza di sintomi.

Il test verrà eseguito su un campione di 150 mila persone residenti in duemila Comuni, distribuite per sesso, attività e sei classi di età. Gli esiti dell’indagine, diffusi in forma anonima e aggregata, potranno essere utilizzati anche per altri studi scientifici e per l’analisi comparata con altri Paesi europei. Per ottenere risultati affidabili e utili è fondamentale che le persone selezionate per il campione aderiscano. Partecipare non è obbligatorio, ma conoscere la situazione epidemiologica nel nostro Paese serve a ognuno di noi.

In provincia di Messina sono 15 i comuni coinvolti nell’indagine:

1.      Alì Terme

2.      Barcellona Pozzo di Gotto

3.      Capo d'Orlando

4.       Caronia

5.       Furnari

6.       Gioiosa Marea

7.       Messina

8.       Milazzo

9.       Mistretta

10.   Montagnareale

11.   Santa Lucia del Mela

12.   Sant'Agata di Militello

13.   Taormina

14.   Torregrotta

15.   Tripi

Le persone selezionate saranno contattate al telefono dai centri regionali della Croce Rossa Italiana, il cui numero inizia con 06.5510, per fissare un appuntamento per il prelievo del sangue, in uno dei laboratori selezionati.

Il prelievo potrà essere eseguito anche a domicilio se il soggetto è fragile o vulnerabile. Al momento del contatto verrà anche chiesto di rispondere a uno specifico questionario predisposto da Istat, in accordo con il Comitato tecnico scientifico. La Regione comunicherà l’esito dell’esame a ciascun partecipante residente nel territorio. In caso di diagnosi positiva, l’interessato verrà messo in temporaneo isolamento domiciliare e contattato dal proprio Servizio sanitario regionale o Asl per fare un tampone naso-faringeo che verifichi l’eventuale stato di contagiosità. La riservatezza dei partecipanti sarà mantenuta per tutta la durata dell’indagine. A tutti i soggetti che partecipano, sarà assegnato un numero d’identificazione anonimo per l’acquisizione dell’esito del test. Il legame di questo numero d’identificazione con i singoli individui sarà gestito dal gruppo di lavoro dell’indagine e sarà divulgato solo agli enti autorizzati.

 

COMUNI JONICI  COINVOLTI ALI TERME E TAORMINA

 

La popolazione di Alì Terme e Taormina sarà contattata dalla Croce Rossa per partecipare all’indagine.

Il rischio, purtroppo evidenziato anche nel protocollo metodologico per l’indagine di siero-prevalenza sul SARS-CoV-2 condotta dal Ministero della salute e dall’ISTAT, è che la persona contattata si rifiuti di sottoporsi all’indagine fin dal primo contatto.

Le linee guida nel protocollo vogliono che l’operatore telefonico cerchi di convincere il soggetto (anche rimandando la decisione finale di qualche giorno) ma in caso negativo, il soggetto verrà dichiarato “rifiuto al primo contatto”.

Potrebbe verificarsi anche il caso della persona che accetta ma non si presenta all’appuntamento. In questo caso gli operatori devono ricontattarla per verificare in concreto l’indisponibilità. Alla fine del processo il soggetto sarà “rifiuto all’appuntamento” ovvero “arruolato”.

Alla luce di queste possibili criticità il primo cittadino di Taormina ha diffuso una nota alla cittadinanza per sensibilizzare la loro partecipazione all’indagine.

“Questa analisi, afferma Bolognari, è importante per la persona selezionata, che viene a sapere se è entrata in contatto con il virus e ha sviluppato gli anticorpi, ma anche per la collettività, in quanto i risultati mostreranno una conoscenza più approfondita dell’evoluzione dell’epidemia.

Il prelievo, spiega il sindaco, sarà effettuato in maniera gratuita, semplice e veloce, soprattutto nella più completa riservatezza. Si tratta di un ulteriore passo sulla strada di una lotta al propagarsi dell’epidemia che insieme abbiamo portato avanti con il lockdown.

Pertanto, il Sindaco invita tutti coloro che riceveranno la telefonata da parte della Croce Rossa di aderire alla richiesta, nella consapevolezza che si tratta di una iniziativa portata avanti dal Ministero e dalle autorità sanitarie regionali e provinciali, nella più totale sicurezza.”

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In Sicilia, così come in tutta Italia,  dal 4 maggio scorso è possibile eseguire il nuovo test anticorpale per il Covid-19 di Abbott IgG SARS-CoV-2.

La Abbott Diagnostics, leader nel campo dei test per le malattie infettive, incluso lo sviluppo del primo test per l’Hiv, è l’azienda che si è aggiudicata la gara per la fornitura dei primi 150 mila kit dei test sierologici in Italia.

La gara è stata bandita il 17 aprile 2020 dal Commissario straordinario per l’attuazione e il coordinamento delle misure occorrenti per il contenimento e il contrasto dell’emergenza epidemiologica COVID – 19, Domenico Arcuri.

La gara prevedeva la fornitura urgente di Kit del tipo CLIA e/o ELISA per la rilevazione di IgG specifiche (anticorpi neutralizzanti per SARS - CoV–2), reagenti e consumabili, per l’effettuazione di 150.000 test sierologici  finalizzati ad un’indagine campione sulla diffusione dell’infezione da SARS - CoV-2, aventi elevate caratteristiche di qualità, funzionalità e rapidità, adeguatamente validate da parte di laboratori qualificati o agenzie regolatori e a valenza nazionale o internazionale, con possibile successiva estensione della fornitura di kit, reagenti e consumabili del medesimo tipo, per l’effettuazione di ulteriori 150.000 test.

Aggiudicata la gara con ben quattro giorni di anticipo tra i 72 partecipanti, il colosso farmaceutico statunitense Abbott, ha provveduto alla fornitura dei kit.

Dai primi di maggio dunque i laboratori selezionati dal Crq, il centro di qualità regionale dei laboratori hanno iniziato il loro lavoro di mappatura del virus.

A distanza però di appena poche settimane dall’inizio dei test lo stesso centro qualità regionale pubblica sul suo portale un avviso importante.

Nella nota del 26 maggio la responsabile del CQR la Prof.ssa Francesca Di Gaudio mette in guardia i laboratori: “Attenzione alla data di scadenza.”

“Si avvisano tutti i laboratori che hanno avuto consegnato i kit Abbott per il dosaggio delle IgG di stare attenti alla scadenza dei Kit e di mettere in uso nel più breve tempo possibile il materiale ricevuto. I Kit in oggetto sono fra l'altro quelli attualmente coinvolti nell'indagine di sieroprevalenza (ISP) avviata dal Ministero ed attualmente in corso. Tutti i campioni eseguiti con tali Kit possono essere utilizzati per comparazione statistica con l'ISP ministeriale in atto.”

Ma quando scadono esattamente i Kit in questione e cosa comporta una scadenza imminente per questi test?

Lo abbiamo chiesto direttamente alla responsabile del CQR la Prof.ssa Francesca Di Gaudio. La Prof.ssa Di Gaudio tiene a precisare innanzitutto che i kit sono stati consegnati direttamente ai laboratori dalla Protezione Civile e che non sono transitati dal CQR.

“I kit Abbott, chiarisce la prof.ssa, sono arrivati in tutta Italia con scadenza metà luglio. Tutti i kit distribuiti scadranno tra il 15 e il 17 luglio. Sono kit di nuova produzione validati con procedura d’urgenza. Per una questione di prudenza e mantenersi sul sicuro, prosegue la prof.ssa Di Gaudio, l’azienda ha preferito stabilire nel primo lotto di produzione un range di scadenza molto breve. Il mio avviso sul sito del CQR, chiarisce Di Gaudio, è a scopo preventivo. Sono certa che c’è tutto il tempo per utilizzarli. Siamo 5milioni di abitanti in Sicilia, c’è ancora un mese e mezzo di tempo.”

Ma quanti kit Abbott sono stati consegnati in Sicilia? Su questo dato la prof.ssa Di Gaudio non ha saputo fornire un numero esatto. Sulla validità invece di kit con scadenza imminente e il pericolo di un possibile risultato falsato la prof.ssa Di Gaudio non ha dubbi e tranquillizza tutti: “I kit sono validi, i risultati attendibili. I test possono essere utilizzati fino all’ultimo minuto dell’ultimo giorno.”

Non è della stessa opinione il prof. Pasquale Mario Bacco, professore di medicina forense e ricercatore sul Coronavirus: “Il problema, spiega è sui reagenti. Se fossero aperti solo al momento dell’effettuazione del test non avremmo problemi. Ma in realtà, prosegue,  i reagenti vengono usati su dosi per più test. Ciò determina che avvicinandosi alla data di scadenza il reagente aperto può presentare una probabilità di errore che supera quello base. In pratica man mano che ci si avvicina alla scadenza aumenta l’indice di errore.”

L’argomento è stato ampiamente affrontato nel corso della rubrica “Il Salotto di Spartaco” in onda sull’emittente televisiva Tirrenosat alla quale hanno preso parte il giudice Angelo Giorgianni che si è fatto portavoce per la richiesta di istituzione di una commissione d’inchiesta parlamentare sulla gestione Coronavirus, il prof. Pasquale Mario Bacco, professore di medicina forense e ricercatore sul Coronavirus, il prof. Marianno Franzini ed il direttore Rino Piccione.

Di seguito il link per seguire la puntata:

https://www.facebook.com/TirrenoSat/videos/254129325841242/?eid=ARCQlYli8UmuihkRzixpaOatw012k1roNpwOZ0LE3U2O-U2IvpyklTMsAothDxRiEJmhLJQPsQ-5kt3R

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