Giovedì, 28 Marzo 2024 | Login
×

Attenzione

JUser: :_load: non è stato possibile caricare l'utente con ID: 594

TAORMINA. IL COMITATO AMICI DELLE CONTRADE SCRIVE AL PREFETTO. LA PULIZIA DEI TORRENTI NON PUÒ PIÙ ESSERE RINVIATA

TAORMINA. IL COMITATO AMICI DELLE CONTRADE SCRIVE AL PREFETTO. LA PULIZIA DEI TORRENTI NON PUÒ PIÙ ESSERE RINVIATA In evidenza

Con due distinte comunicazioni il Comitato amici delle contrade torna ad accendere i riflettori sulle condizioni di degrado in cui versano i canali di scolo presenti sul territorio di Castelmola e Taormina e i torrenti Sirina e Santa Venera Il Comitato si è rivolto direttamente al Prefetto chiedendo l’intervento immediato per la pulizia dei due torrenti che attraversano il centro abitato.

“Da mesi, denuncia il comitato, chiediamo un intervento mirato di pulizia senza tuttavia ottenere risposta. Il torrente Sirina, evidenzia il presidente Cesare Strazzeri, è ostruito da detriti di ogni tipo che ne ostacolano ilo normale deflusso delle acque. Una condizione di rischio per tutti coloro che devono percorrere la strada che costeggia il torrente e che rappresenta l’unica via percorribile. Il torrente Sirina per la parte ricadente nel territorio di Taormina non viene svuotato da almeno sette anni.”

Stesa identica situazione per il torrente Santa Venera, al punto che il letto è ormai a livello della sede stradale.

“Anche il torrente Santa Venera, si legge nella nota, ha più volte mostrato la sua potenza esondando in più punti e riversando le acque nel centro abitato di Trappitello.  Ancora nessuno, prosegue il comitato, ha mai pianto nessun morto. Dobbiamo spettare questo per essere ascoltati?”

Il grido di cui si fa portavoce il comitato è chiaro ed è disperato: noi non vogliamo morire.

Il Comitato chiede l’attenzione l’intervento del Genio civile, della protezione civile, dell’assessorato regionale. Di tutti gli enti che hanno la responsabilità ed il dovere di vigilare sull’incolumità pubblica.

“Vogliamo soluzioni concrete, conclude la nota, non missive di risposta di rimpallo di responsabilità. Abbiamo il diritto di vivere in un territorio in cui siano garantiti gli standard minimi di sicurezza da parte di chi ha gli strumenti per farlo.”

000
Letto 597 volte

Articoli correlati (da tag)

  • Sonnina torna a Taormina insieme al suo amico umano Pancrazio Auteri

    Taorminese da generazioni e conosciuto da tutti e per asse ereditario come "u cinnaru", Pancrazio Auteri accompagna la magica Sonnina in una nuova tappa di un viaggio che auspichiamo lungo e pieno di meraviglie.

    Pancrazio Auteri è illustratore, divulgatore e rugby writer, e così come lui stesso ha motivato nella descrizione del suo profilo Facebook: "Ogni contaminazione è un gioco!"

     

    Il romanzo illustrato Hey Sonnina, cosa c'è sulla luna?, sarà presentato sabato 15 ottobre alle ore 17:30, nella suggestiva "Sala Saffo" di Palazzo Duchi di Santo Stefano.

    Ad aprire l'incontro, porgendo i saluti, sarà la Presidente Fidapa della locale sezione Paola Costa; l'introduzione sarà a cura del Professore Mario Bolognari, antropologo, e sindaco di Taormina; dialogherà con l'autore la giornalista e docente Isabella Papiro. Sarà presente l'editore Alina Catrinoiu.

     

    In tono assai festoso e pieno di delicato brio, è stato l'autore a darne lieto annuncio, proprio sui social media:

    SONNINA torna a Taormina, ospite della sezione taorminese della FIDAPA BPW ITALY. Un incontro a cui mi fa piacere invitarvi. Per farvi conoscere tante sfumature del mio libro e per conversare su alcuni aspetti ad esso collegati, che sono importanti a mio avviso oggi nel dialogo fra le generazioni e con noi stessi. Il pensiero magico, il nostro universo creativo, la trasmissione dell'esperienza fra adulti e figli. I silenzi, i giochi e i ricordi nella crescita dei ragazzi. La semplicità come risorsa per vivere. Sembrano argomenti immensi eppure son piccoli, piccolissimi e preziosi. Come la felicità. Vi aspetto insieme ad Alina Catrinoiu, il mio editore de "Le Fate" e Isabella Papiro giornalista e amica con la quale seguiremo Sonnina fino sulla luna (e ritorno ovviamente).

  • Il testo “Era Taormina” di Letizia Tomasino il 10 settembre nella Perla dello Jonio

    TAORMINASabato 10 settembre 2022, alle ore 18:00, nella Sala Saffo del prestigioso Palazzo Duchi di Santo Stefano, la scrittrice palermitana Letizia Tomasino, presenterà al pubblico il volume Era Taormina edito per Youcanprint con la prefazione di Alfio Barca, cultore di storia patria e fotografo amatoriale.

     

    L’evento ha ricevuto il patrocinio del Comune di Taormina. A salutare la scrittrice e gli ospiti intervenuti sarà il Sindaco, prof. Mario Bolognari insieme alla prof.ssa Francesca Gullotta, Assessore alla Cultura. Modera l’incontro Lisa Bachis, che dialogherà con l’autrice e con Alfio Barca, il quale proietterà e commenterà alcune delle foto contenute nel testo.

     

    Letizia Tomasino nasce a Palermo nel 1961. Dopo il diploma di ragioneria inizia a lavorare nel campo ristorativo. Donna eclettica, dalle mille sfaccettature e amante dell’arte in tutte le sue forme. Cantante, fotografa e scrittrice. L’arte della scrittura la scopre dopo essersi ritirata a vita privata in campagna. Inizia a scrivere poesie e racconti nati da momenti del suo quotidiano, da incontri ed episodi fortuiti; trae ispirazione anche dalla sua grande fantasia.

     

    Alfio Barca, da parte sua, nella bella prefazione evidenzia gli inattesi risultati, scaturiti dalla collaborazione con la scrittrice:

    «Un grandissimo grazie va a quei viaggiatori immaginari per aver fissato questi luoghi per l’eternità, una memoria del territorio che sarebbe andata persa. Letizia Tomasino mi ha invitato a nozze, ma il regalo più bello me l’ha fatto lei! A un appassionato amante delle foto antiche della sua città arrivavano decine e decine di immagini da analizzare, catalogare e commentare».

     

    Il volume Era Taormina si annuncia come un lavoro di grande rigore storico e documentale. Una importante aggiunta alla storia della Città di Taormina, come si evince anche dalla sinossi del testo:

    «Taormina, un angolo di paradiso, una perla rara incastonata tra mare e monti, uno spicchio di mondo, di storia, di bellezza, che ha incantato milioni di visitatori. È una delle mete turistiche più amate del pianeta. Taormina ha ispirato poeti, scrittori, viaggiatori, fotografi e celebrità di fama internazionale. Questo libro parla attraverso immagini iconografiche inedite. Paesaggi, scene di vita contadina, strade, processioni, pescatori e persone di un tempo ormai lontano. Le foto sono databili più o meno ai primi trent'anni del XX secolo: Taormina e i territori limitrofi, Castelmola, Sant'Alessio Siculo, Giardini Naxos, Calatabiano e forse anche qualche altro paese non identificato. Immagini che documentano e raccontano un territorio oggi decisamente diverso, la cui morfologia urbana è stata chiaramente modernizzata, passo dopo passo con lo sviluppo e l'evoluzione della società».

  • Al Palacongressi di Taormina “Amore” di Spiro Scimone. Andare oltre «finché morte non ci separi»

    Lo spettacolo: date e strutturaAmore è stato inserito nel cartellone estivo degli eventi organizzati dalla Fondazione Taormina Arte Sicilia, che celebra quest’anno i 40 anni di attività.

    Spiro Scimone, Francesco Sframeli e molti altri attori, che nel corso degli anni hanno regalato al pubblico teatro di qualità fatto di incessante ricerca, sono amici della nostra città e ieri sono stati accolti in spirito di amicizia dal pubblico presente, per assistere alla prima serata di Amore.

    Non è infatti un caso che tra loro vi fosse anche l’attore Nino Frassica, legato alla tradizione del teatro prodotto dalla Città dello Stretto: un amico tra amici.

    Amore è andato in scena il 25 agosto e in replica ieri sera 26 agosto, alle ore 21:00 al Palazzo dei Congressi di Taormina.

    Amore è commedia o tragedia, o fusione di generi mescolati in una struttura sperimentale che usa le battute come fossero martelli penumatici, riecheggianti «il ricordati che devi morire». Il testo, bellissimo e inesorabile nel giungere fino in fondo al nocciolo della questione, è di Spiro Scimone, mentre la regia con le scene costruite secondo la formula del «in ricchezza e povertà» prediligono il legno e il cotone. Chissà perché ogni tanto, tra il carrello dei due pompieri, le tombe con i cassetti a scomparsa e le lucette a forma di croce stile lampada da notte, mi sembrava di essere in un reparto dell’Ikea – ed è anche questo il senso sotteso dell’amore ridotto a ritmi e regole che di fronte alla fine si frantumano, e resta solo l’Amore oltre il finché morte non ci separi.

    La durata è di quasi un’ora, in un atto unico, suddiviso da giochi di luci accese e spente e da passaggi di consegna tra i protagonisti: Giulia Weber; Francesco Sframeli; Spiro Scimone; Gianluca Cesale.

    Prodotto nel 2016, la compagnia ha girato l’Italia riscuotendo consensi e lo spettacolo si è aggiudicato il Premio Ubu in quello stesso anno come Miglior novità o progetto drammaturgico; Miglior allestimento scenico; Nomination Miglior spettacolo.

     

    Ah, l’amore, l’amore! Ve lo ricordate voi l’amore quando eravate giovani? – Fuoco e fiamme, fulmini e saette. Magia, furore e passione. Incendio dei sensi e centrifugato della mente. L’amore è un sentimento complesso o è piuttosto un incomprensibile universo di senso? Chi ha l’opportunità di godere di questo esempio di teatro, fatto con criterio, sarà costretto suo malgrado a porsi questi e altri interrogativi, non banali ma essenziali. Perché è all’essenza dell’uomo/donna stessi che puntano autore, regista e attori.

    Un cimitero, due tombe adiacenti. L’amarcord della vita tra rimembranze e amnesie. L’umanità varia che non azzera le differenze dei gusti quotidiani, né nasconde i problemi che ogni coppia etero e/o omo si trova ad affrontare. La vita che passa davanti al pubblico non è quella degli attori, ma la nostra. Tra battute, silenzi e riflessioni, una coppia di pompieri/amanti che ancora tentano di spegnere incendi e una coppia: marito e moglie/coppia di fatto – ciascuno ci ritrovi quello che più gli si confà e si ritrovi in ciò che fanno – sono in sosta per affrontare l’altro viaggio, quello di cui possono avere immaginazione, ma che non narreranno. Narrano invece del loro vissuto, per portarsi dentro alla tomba tutto ciò che li ha uniti e anche divisi, colmando o tentando di pervenire a una conclusione felice per riposare in pace sotto le lenzuola del tempo finito. Ma prima restano lì, a chiacchierare sulla tomba in un tempo che appare sospeso.

    «Dai, amore, dammi un bacio sulle labbra! Dammi un bel bacio sulle labbra! Come da giovani, amore… Come quando eravamo giovani, amore!»

    La battuta assilla, non lascia scampo, trova appagamento nei tentativi di esperienza dell’eros, sino a quando, secondo un ben preciso ritmo da copione, non arrivano i pompieri a spegnere l’incendio. Sino a che non sarà più necessario domare le fiamme. Sino a che di Amore resteranno il ricordo e la memoria: una tomba, una lapide… L’assurdo e l’apparente non senso. I vicchiareddi «ca cuntunu e si cuntunu». Potrebbero essere nella piazza di un paese o nella periferia di una grande città. Hanno visto i cambiamenti e nel «ricordi del quando eravamo giovani» si accingono a compiere il passo del non ritorno.

    Amore è l'ottava commedia di Spiro Scimone; la quarta con la regia di Francesco Sframeli, dopo “La Busta”, “Pali” e “Giù”, messa in scena dalla compagnia Scimone-Sframeli.

     

    Fuori scena, post spettacolo. Esterno notte – Di rientro a casa, con l’aria che sapeva di pioggia e di vento, mi son lasciata afferrare da un vago senso di nostalgia ed ho pensato all’Amore: quello di gioventù e quello del tempo attuale, forse più maturo, semmai mi ritrovassi a viverlo ancora.

    Tornatemi in mente alcune scene dello spettacolo di Spiro Scimone e Francesco Sframeli, mi son ritrovata a canticchiare un testo di Vinicio Capossela «Che coss'è l'amor». Ci starebbe bene a chiusura di spettacolo:

    Che cos'è l'amor
    è un indirizzo sul comò
    Di unposto d'oltremare
    Che è lontano
    Solo prima d'arrivare
    Partita sei partita
    E mi trovo ricacciato
    Mio malgrado
    Nel girone antico
    Qui dannato
    Tra gli inferi dei bar

    Che cos'è l'amor
    è quello che rimane
    Da spartirsi e litigarsi nel setaccio
    Della penultima ora…

     

    Un’ultima nota: andateci a teatro che vi può fare solo bene, è la cura migliore per affrontare «il male di vivere» della società odierna.

    Stasera, sabato 27 agosto alle 21:00, con “Anima mundi” torna in scena la compagnia Neon. Biglietti in vendita sul sito di Taormina Arte e sul circuito Box Office fino alle 17:00 e acquistabili a partire dalle 17:00 al botteghino del palazzo dei Congressi di Taormina.

Lascia un commento

Assicurati di inserire (*) le informazioni necessarie ove indicato.
Codice HTML non è permesso.

Banner bottom

Questo sito utilizza cookie, anche di terze parti, per migliorare la tua esperienza e offrire servizi in linea con le tue preferenze. Per acconsentire all’uso dei cookie clicca su per maggiori informazioni clicca QUI