“È giunto il momento di porre fine allo scempio che questa amministrazione sta portando avanti, con una gestione politica scellerata, anacronistica e soprattutto pericolosa, in questo momento di grave crisi.”
Così le consigliere di minoranza Agata Raneri, Grazia Magazù, Crsitina Interdonato e Giusy Pantò hanno esordito ieri sera in aula nel corso della seduta del consiglio comunale.
Chiamate a doversi esprimere sul bilancio le consigliere, senza se e senza ma, hanno invitato il primo cittadino, Pietro Fiumara, a rassegnare le proprie dimissioni.
Sotto accusa l’operato dell’amministrazione comunale ad iniziare dal “ ritardo immotivato, irragionevole, insensato e sconsiderato con cui questo bilancio è stato varato dalla giunta, una giunta che, tra parentesi, sottolineano le consigliere, non è mai stata presentata al Consiglio Comunale. E’ un fatto gravissimo che il Sindaco non abbia mai presentato al Consiglio la relazione sulle motivazioni della revoca della precedente giunta così come prevede la normativa, violando di fatto la legge.”
A tutto ciò si aggiunge la condizione in cui versano i dipendenti comunali, senza stipendio.
“Mai, affermano le consigliere, era successo nella storia politica di Alì, neanche nei periodi sottoposti al regime di Dissesto Finanziario. Ci sentiamo vicini ai lavoratori del Comune che svolgono le loro mansioni con competenza e professionalità, pur sapendo che a fine mese non riceveranno il loro meritato compenso. Se il sindaco avesse predisposto tutto nei tempi, senza far commissariare il comune per ben due volte, proseguono, ciò non sarebbe accaduto. Doveva essere solerte, incalzano, quando era capo di tutte le aree, il tempo l’ha avuto e ha avuto in mano tutto! Non doveva nemmeno preoccuparsi di gestire la comunicazione tra i tre capi-area perché non doveva fare altro che “conferire con se stesso”!
Per mesi infatti il primo cittadino ha pensato bene di attribuire a stesso la Responsabilità degli Uffici e dei Servizi dell’Area Amministrativa, dell’Area Tecnica e dell’Area Economico Finanziaria e persino le funzioni di economo comunale che ad oggi ancora mantiene.
Una scelta che non solo non ha prodotto alcun risparmio per le casse comunali ma è avvenuta in palese violazione della normativa che prevede che l’incarico deve essere svolto da un organo o un funzionario in possesso dei requisiti tecnici necessari; senza contare che esiste un principio che stabilisce, all’interno dell’Ente locale, la separazione dell’azione amministrativa dalla gestione di indirizzo politico, ponendo come responsabile dell’azione amministrativa l’organo al vertice della struttura burocratica.
Già nei mesi scorsi il gruppo di minoranza ha presentato un esposto alle autorità competenti chiedendo a ciascuna di esse, ognuna per le proprie competenze, di effettuare un atto ispettivo urgente, al fine di verificare la sussistenza o meno di violazioni di legge, danni all’erario, danni alla comunità aliese derivati da un palese immobilismo causato dalla cattiva gestione.
“Appare poi paradossale, proseguono le consigliere, che persino la maggioranza abbandoni il sindaco al proprio destino. Il nostro voto contrario all’approvazione del bilancio è confortato anche dal dissenso registrato in aula dai consiglieri Santino Silipgni e Giuseppi Miceli che astenendosi, di fatto, hanno sancito il fallimento di quest’amministrazione. Se neanche i numeri, concludono le consigliere, sono dalla sua parte appare chiaro che l’unica scelta che può fare per il bene del paese è dimettersi.” Infine un ultimo accorato appello “Non togliere ad Alì la possibilità di rinascere e riappropriarsi del proprio futuro.”