Si è svolto ieri ad Alì Terme, presso il Circolo di Cultura, il Convegno per la firma del Patto di fratellanza, nell’ambito del Progetto Europeo di Gemellaggio fra città, dal titolo “European Active Citizenship, Gender Equality and Respect of Human Rights Project”.
L’evento rientra nell’ambito dell’iniziativa di Gemellaggio, promossa dal Comune di Alì Terme con il coinvolgimento attivo delle Municipalità Europee di Vila de Cruces (Spagna), Gornja Rijeka (Croazia) e Szurdokpuspoki (Ungheria).
Le delegazioni straniere ospitate ad Alì Terme dal 13 al 20 settembre stanno partecipando alle attività previste dal progetto di Gemellaggio internazionale promosso dal Comune nell’ambito del Programma Europeo “Europa per i cittadini 2014-2020, incontri tra i cittadini”, che ha come finalità quella di avvicinare i cittadini europei alle istituzioni comunitarie e risvegliare un senso di appartenenza e di identità comune.
Il Sindaco Giuseppe Marino ha dichiarato: “Mi auguro che il Comune di Alì Terme possa inaugurare e mantenere, insieme ai fratelli europei, un rapporto duraturo di amicizia, poiché ciò rappresenta senza dubbio, un’opportunità concreta nel presente e per le generazioni future”.
Il progetto, finanziato dalla Commissione Europea, è incentrato sulle tematiche relative alle Pari Opportunità e all’Uguaglianza di Genere.
Di pari opportunità e uguaglianza di genere si è discusso ieri nel corso del convegno che ha visto come relatrici la Professoressa Antonella Cocchiara, docente all’Università degli Studi di Messina, Maria Andaloro Responsabile Campagna Posto Occupato, l’avvocato Cettina La Torre presidente dell’associazione Al Tuo Fianco Onlus.
“ La violenza sulle donne, ha affermato nel corso del suo intervento la Professoressa Cocchiara, non può essere affrontata come un emergenza. Un emergenza, ha aggiunto, è un alluvione, un terremoto. Un evento sporadico e occasionale. Mentre purtroppo i numeri parlano di un fenomeno in crescita.”
“Ogni 72 ore, ha dichiarato l’avvocato Cettina La Torre, una donna viene uccisa. Muoiono più donne vittime di femminicidio che per un incidente stradale o malattia. Le leggi da sole non bastano. Fino ad oggi, ha aggiunto La Torre, non sono bastate. E’ necessario intervenire in maniera radicale. Fare rete con tutti gli operatori.”
Soprattutto bisogna parlarne. Sensibilizzare. Maria Andaloro, Responsabile Campagna Posto Occupato, ha spiegato come la campagna messa in atto da Posto Occupato abbia in questo senso un duplice obiettivo. “ Posto Occupato, ha spiegato, è un gesto concreto dedicato a tutte le donne vittime di violenza. Ciascuna di quelle donne, prima che un marito, un ex, un amante, uno sconosciuto decidesse di porre fine alla sua vita, occupava un posto a teatro, sul tram, a scuola, in metropolitana, nella società. Questo posto vogliamo riservarlo a loro, affinché la quotidianità non lo sommerga. Ma quel posto occupato serve anche a spingere quelle donne che vivono una relazione pericolosa a reagire prima che sia troppo tardi.”
Durante il convegno sono state ricordate due giovani donne vittime di femminicidio. Omyama Benghaloum, mediatrice culturale di 33 anni massacrata dal marito a colpi di bastone a Messina il 4 settembre scorso, e Stefania la giovane di Alì Terme uccisa dall’ex fidanzato. In loro memoria e di tutte le donne vittime di femminicidio è stato osservato un minuto di silenzio.