I rocciatori sono a lavoro al capo Alì per tentare di mettere in sicurezza il costone roccioso che lo scorso 9 settembre, sotto la spinta dell’ennesima bomba d’acqua, ha iniziato cedere.
Piove, la rete di protezione cede, e terra e massi si riversano sulla statale 114 tagliando di fatto in due la riviera jonica.
Monta la protesta da parte dei cittadini costretti a percorrere il doppio della strada per raggiungere il lavoro, la scuola. Costretti a pagare il pedaggio autostradale nonostante sia una scelta obbligata quella di percorrere l’A18.
Un problema che si ripresenta puntualmente ogni anno e che i cittadini chiedono con forza venga affrontato e risolto una volta per tutte in maniera risolutiva. Per questo domani si sono dati appuntamenti al Capo Alì per una protesta pacifica. Un modo per far sentire la propria voce e dire basta. Oggi i rocciatori sono a lavoro. L’anas sta eseguendo interventi mirati a riaprire la strada nel più breve tempo possibile. Già da mercoledì secondo alcune indiscrezioni la ss114 potrebbe tornare ad essere fruibile. Ma non basta. Non bastano interventi tampone. Non si può lasciare un intero comprensorio in stand by.
