Venerdì 6 novembre alle 18, sono tornati a tenerci compagnia, con le loro scorribande sulla fotografia, “quei ragazzacci indisciplinati” di “Taoclick”.
CAMERE CON VISTA, giunta alla sua seconda edizione ed attesa dagli amatori nonché dai professionisti, ha fatto un rientro in grande spolvero in una veste rinnovata e accattivante con nuove rubriche, che rendono questo format sempre più originale e seguito.
CAMERE CON VISTA anche nella nuova edizione ha visto riuniti: l’associazione fotografica “Taoclick”, Rocco Bertè “Foto e Video”, “Rogika’s Friends” e il media partner “JonicaReporter” diretto da Valeria Brancato con lo speciale di “Spazio Bachis”. L’affiatata squadra è composta da: Alfio Barca, Rocco Bertè, Roberto Mendolia (Rogika) e Augusto Filistad.
Dopo i consueti saluti d’apertura a cura di Rogika, la parola è andata ad Alfio Barca, cultore di storia patria e appassionato cercatore di tesori nascosti.
Durante la sua rubrica in pillole, “Novità ed accadimenti dal mondo della fotografia”, ci ha intrattenuto con un’introduzione alla mostra, LEONARDO SCIASCIA E LA FOTOGRAFIA, esposizione organizzata presso la sede della “Fondazione Sciascia” di Racalmuto. Inaugurata lo scorso 20 settembre, per il sopraggiunto stato di restrizione al fine di contenere la diffusione del virus Covid19, ha subìto un necessario stop ma si spera possa esser presto di nuovo fruita, dato che il termine per poterla visitare è fissato al 20 febbraio 2021. Si tratta di un’esposizione di inediti fotografici scattati dallo scrittore, nella veste di fotografo. Interessante l’approccio di Barca, in quanto ha individuato la stretta correlazione e complementarità tra scrittura-letteratura e fotografia. Apprezzabilissimo inoltre il parallelo con altri scrittori-fotografi, quali Capuana, Verga e De Roberto, analizzati nell’ottima monografia di Andrea Nemiz, Capuana, Verga e De Roberto. Fotografi, con la bella prefazione dello stesso Sciascia, edito da Edikronos-Palermo, 1982.
Invece nella terza parte del format, dopo la mezz’ora dedicata al portfolio fotografico dell’ospite Mario Pollino, nuove rubriche sempre in pillole sono state curate dal fotografo Rocco Bertè – a cui va aggiunto il merito dell’ideazione del format.
Infatti è partita “Tao Didattica”, lanciata in anteprima dallo stesso Bertè che con un post sui social ha scritto:
Per gli appassionati di fotografia alle prime armi, hai acquistato una bella e costosa fotocamera ma le foto ti vengono meglio con il telefonino; non hai mai capito a cosa serve quella funzione con il nome strano? Bene, questa sera ci sarà spazio per te, alle ore 18:00 durante la diretta di “Camere con Vista 2.0”. Dalla pagina dell’Associazione Fotografica “Taoclick”, commenta con l’hashtag #TaoDidattica e le tue domande potrebbero essere scelte come argomento nelle prossime puntate!
Ed in effetti, il fotografo taorminese – dalla navigata esperienza nel mare della fotografia – ha tenuto una micro lezione, partendo dallo strumento macchina fotografica; dall’uso del paraluce al saperla impugnare correttamente.
L’altra rubrica inaugurata, e a cura di Bertè, è stata “Tao Immagine”; anche in questo caso le finalità sono state spiegate con un post sui social:
Sei alle prime armi con la fotografia? Scatti delle meravigliose foto ma non trasmettono quello che vorresti dire? Allora pubblica le tue foto nel gruppo “Taormina… Click” oppure nel gruppo “New Taormina Street Photography” usando l’hashtag #Taoimmagine. In ogni puntata una foto sarà soggetto dei nostri consigli su come migliorarla durante la diretta di “Camere con Vista 2.0” in diretta dalla pagina dell’Associazione Fotografica “Taoclick”.
Infine in chiusura, il quiz “Metti alla prova la tua conoscenza fotografica”, dove basta iscriversi a WWW.KAHOOT.IT durante la diretta, per poter partecipare e che ha tanto divertito i primi partecipanti perché si impara giocando.
Ora però farò un passo indietro, per tornare a dire dell’ospite di venerdì pomeriggio, il fotografo di lungo corso Mario Pollino, il quale in una densa e coinvolgente mezz’ora a cura di Rogika, ha fatto viaggiare i followers in un mondo dalle innumerevoli sfaccettature.
In una nota biografica ha scritto di sé:
Sono Mario Pollino, vivo e lavoro a Roccalumera. Mi occupo di moda, matrimoni e ritratti. Fotografo per amore. Amore per il Bianco Nero e il Colore, amore verso tutte le foto che scatto e stampo, ma specialmente, amore per le persone che fotografo, per coloro che hanno messo la propria immagine a servizio della mia arte.
E venerdì pomeriggio, in diretta, ha raccontato:
A 14 anni ho scoperto la musica e da allora non abbandono mai la chitarra. A 23 anni, quando ebbi la mia prima figlia, scattai anche la mia prima fotografia e mio padrino, recentemente scomparso, mi introdusse al mondo della fotografia.
Il fotografo ha aperto il focus sul suo percorso fotografico con un video siglato dalla canzone di Biagio Antonacci, Se è vero che ci sei. Anche la musica è divenuta fondamentale per centrare l’interesse dei fruitori o dei clienti. Perché immagini, testi e musica creano la possibilità di una maggiore immersione dentro a questo mondo, e frattanto lo avvicinano sempre di più al documentario e al film con una regia e tutto il resto. In fondo a ben guardare, anche una cerimonia come quella di nozze, oggi somiglia sempre di più a un set cinematografico con attori e sceneggiatura, impianto luci, scenografia, etc.
Quel video ha narrato del lavoro, della professione, della cura e dell’amore che Pollino mette dentro a ciò che fa, in un passaggio di immagini a Colori e in Bianco e nero, in cui ha mostrato che per essere professionisti in questo settore non sono necessarie solo la tecnica e la competenza ma non bisogna mai scordarsi il cuore. Pollino quando parla, è visibilmente e emozionato, si vede che ci tiene a raccontare il suo mondo. Dalle sue parole traspare una immensa carica umana.
Nel 2011, il fotografo, entra a far parte dell’associazione AFI011 e ne tiene la presidenza. AFI011 è un’associazione che invita ad avvicinarsi a questo mondo, «dove la fotografia si unisce alle altre arti in una sorta di contaminazione costruttiva, dove la progettualità fotografica si trasforma in narrazione per dare vita ad un racconto. Non prevale più la tecnica, ma il mezzo espressivo, dove il soggetto si fonde dentro l’anima del fotografo per trasmettere questo piccolo angolo di paradiso a coloro che vedranno quello che il nostro cuore ha catturato».
Proseguendo nel suo excursus, Pollino ha poi introdotto alla visione di un secondo video in cui sono presenti immagini legate ad un altro progetto fotografico speciale, portato avanti proprio con AFI011: “La danza incontra Salvatore Quasimodo”.
Il progetto è stato ideato al fine di omaggiare il poeta siciliano, la cui seconda moglie era la danzatrice Maria Cumani. Nelle immagini, si vedono alcuni modelli prendono il treno e scendono al Km 307+032, sede museale del “Parco Letterario Salvatore Quasimodo” a Roccalumera, luogo d’origine della famiglia Quasimodo.
Fondato dai fratelli Carlo e Sergio Mastroeni, si avvale della preziosa collaborazione di Alessandro Quasimodo, attore e regista, figlio del poeta e della Cumani. Il Parco si trova presso l’Antica stazione ferroviaria, in Via Francesco Aurelio di Bella, a Roccalumera, sulla fascia costiera ionica messinese.
Le intenzioni e le finalità progettuali sono state chiarite dallo stesso Pollino:
Si tratta di un viaggio senza tempo dove l’arte non ha età, dove fotografia, ballo e poesia si incontrano e si contaminano in una fusione che continua ad affascinare le nuove generazioni. Dove da sempre tutti assieme siamo accomunati da una medesima passione per quello che la fotografia dovrebbe trasmettere, un piccolo scorcio di verità da mostrare, conservare e trasmettere alle generazioni future, per non dimenticare mai come eravamo in questi anni.
Anche nel terzo ed ultimo progetto presentato venerdì pomeriggio – un nuovo progetto nato per aprire gli occhi sulla bellezza potenziale e nascosta di un’isola che non è solo architettura e paesaggio ma è anche fatta di persone belle nelle loro differenze – Mario Pollino, insieme alla squadra di AFI011 – che è come una famiglia dove ci si confronta ma si condividono idee, e vi assicuro che andare da loro è come sentirsi a casa, a proprio agio, immersi in uno spirito di generosa accoglienza –, ha avviato un lavoro, in cui quelli che sono visti come diversi, fragili, “ca nun su boni i testa” o che in un passato non molto lontano erano considerati posseduti dal demonio, sono invece custodi di un tesoro umano unico al mondo. Chi soffre di autismo ad esempio oppure chi è affetto dalla Sindrome di Down, o chiunque abbia un deficit di ordine cognitivo; sono persone che sentono e vivono, non sono sassi da prendere a calci o vergogne da nascondere.
Il sociale, la comunità, il recupero di tradizioni e mestieri scomparsi – visti e fissati attraverso gli occhi di questi “sognatori per immagini” – sono al centro degli interessi dell’associazione e dell’idea che Mario Pollino ha della fotografia.
Quindi siate tutti benvenuti a CAMERE CON VISTA. Viva la fotografia, viva l’amicizia e viva l’umanità bella, ricca e variegata di contrasti, tra Colore e Bianco e Nero!