L’aria di festa per la Madonna del Carmelo, patrona della città di Santa Teresa di Riva, molto celebrata nel messinese ed in tutta la Sicilia con particolare devozione il 16 di Luglio, mi fa venire in mente alcune considerazioni per il nostro tempo. Innanzitutto il culto per la Beata Vergine Maria del Monte Carmelo proviene dalla Palestina per opera dei frati carmelitani che sono arrivati in Europa, tra il 1206 e il 1214, perché sfuggono ad una situazione di conflitto, scegliendo la via spirituale e pacifica di obbedienza e servizio a Cristo. In questo momento storico, in un contesto politico e sociale di chiusura, di barriere innalzate, di paura dei forestieri, di esclusione e di rifiuto degli stranieri, occorre ripensare alla grazia della Madonna che ci ha dato la possibilità di poter accogliere nel nostro territorio l’esperienza di fede dei carmelitani. La conoscenza del carisma della preghiera e della carità, comunicato con forza e passione dai frati, potrà aiutare a contrastare l’attuale condizione di conflittualità diffusa dall’odio, dal risentimento, dall’individualismo, dall’aggressione verbale, dall’intolleranza e l’indifferenza. La festività, pertanto, particolarmente sentita e partecipata dai fedeli del comprensorio jonico e non solo, va recuperata come opportunità di riscoprire il senso della devozione e dell’appartenenza a Maria di Nazareth, l’umile donna mediterranea che ha detto sì al piano di Dio per la salvezza di tutti gli uomini. Maria è diventata la madre di Gesù, la sua prima discepola, accogliendo la Parola di Dio ed ha ispirato, insieme al profeta Elia, la vita evangelica, sull’esempio degli apostoli, dei carmelitani impegnati a vantaggio del bene non solo di se stessi, ma anche del prossimo mediante la predicazione, la confessione e la carità. Oggi il culto a Maria, “amata da Dio”, il più bel fiore del giardino di Dio, la Signora del Monte Carmelo, la Stella del popolo cristiano, indica la strada della Santa Montagna in Gesù Cristo per vivere la fraternità ed testimoni cristiani che lottano, in una società divisa ed ostile, per la riconciliazione, la giustizia e la solidarietà, alla luce della Parola che si è fatta carne, è venuta ad abitare in mezzo a noi e procura la vita eterna.