Mentre in queste ore, dopo l’ennesimo sollecito da parte dell’amministrazione comunale, gli operatori dell’Ato stanno procedendo alla pulizia dei cassonetti per la raccolta dei rifiuti, il primo cittadino Cateno De Luca annuncia che da gennaio 2016 la gestione passerà al comune con l’avvio della raccolta porta a porta. “ Le procedure di gara per la gestione municipale del servizio di raccolta e spazzamento, spiega De Luca, sono quasi completate.” L’U.R.E.G.A, l’Ufficio regionale per l’espletamento di gare per l’appalto di lavori pubblici con importo, a base d’asta, superiore a € 1.250.000,00, comunicherà al comune di S. Teresa l’esito della gara entro le prime settimane di settembre. La gara era stata espletata, lo ricordiamo, il 5 febbraio 2015.
Ma cosa cambierà per i cittadini di S. Teresa? Partiamo dai costi.
Nel 2014 il comune di S. Teresa di Riva pagava per il servizio 2.051.054. Somma suddivisa tra le 5.241 utenze domestiche e 456 utenze non domestiche; nel 2015 ha pagato 1,996,157 più o meno la stessa somma del 2014 ma aver provveduto ad inserire gli immobili non dichiarati e aver eseguito l’accertamento dei contribuenti non presenti ha consentito, a parità di costi, un risparmio per le famiglie del 35%. La caccia agli evasori messa in atto dall’amministrazione ha permesso di accertare 1309 utenze domestiche sconosciute fino a quel momento al comune e 230 utenze non domestiche, rafforzando la teoria del “ se tutti pagano, tutti pagano meno”.
Se infatti una famiglia composta da 3 persone che vive in un abitazione di 100 mq nel 2014 ha pagato 407 euro, nel 2015 la stessa famiglia si è ritrovata a pagare 268 euro. E nel 2016? A leggere le tabelle e i calcoli eseguiti dai competenti uffici del palazzo comunale, la stessa famiglia nel 2016 grazie alla gestione in house del servizio e all’avvio della differenziata, pagherà 175 euro circa.
Stesso discorso per le utenze non domestiche, come ad esempio bar, ristoranti o locali commerciali. Nel 2014 un bar di 100 mq ha pagato 1343 euro, 935 euro nel 2015 e nel 2016 è stato preventivato un ulteriore abbassamento della tariffa che dovrebbe consentire di pagare 700 euro.
Un risparmio notevole, con una tariffa per i rifiuti solidi urbani che al momento risulta tra le più basse della Riviera Jonica. Dai dati infatti estrapolati dalle delibere di aliquote presentate al Mef, ovvero al Ministero dell’Economia e delle Finanze, si evince che a Furci un bar oggi paga 2 mila e 500 euro, a Savoca 2mila 310 euro, a Taormina i costi aumentano fino a 4 mila euro.
Santa Teresa di Riva come un paradiso fiscale? Chissà… certo è che intanto per ciò che riguarda la tassa sui rifiuti il piano finanziario elaborato dal comune prevede l’abbattimento dei costi con un risparmio per le casse comunali di oltre il 50%. Per 7 anni dal 2016 al 2022 i costi complessivi previsti sono di 7 milioni 315 mila euro.
Le nuove tariffe per la tassa sui rifiuti Tari sono state approvate dalla giunta municipale e saranno adesso sottoposte al vaglio del consiglio comunale insieme all’approvazione del Bilancio.
La riscossione della Tari secondo la proposta della giunta dovrebbe essere effettuata in 3 rate:
prima rata: 30.11.2015
seconda rata: 28.02.2016
terza rata: 30.05.2016
La nuova gestione che dovrebbe prendere il via a gennaio 2016 prevede a fronte di un abbassamento dei costi un miglioramento dei servizi.
Innanzitutto è prevista l’eliminazione totale dei 120 cassonetti della raccolta indifferenziata attualmente sparsi lungo il territorio comunale, in un arco temporale che va da 3 a 12 mesi. La prossima estate dunque potrebbe essere un estate, la prima, senza i maleodoranti cassonetti. Scompariranno da subito invece i contenitori per la carta, il vetro e la plastica.
L’avvio della raccolta porta a porta infatti prevede, com’è già avvenuto in altri comuni, la dotazione per ogni nucleo familiare di appositi contenitori con chip e codice a barre capace di decodificare e pesare la tipologia di rifiuti differenziati. Per andare incontro alle esigenze dei cittadini verranno anche realizzati 4 centri di racconta che saranno aperti 3 volte alla settimana. I costi saranno calcolati in base al consumo effettivo ovvero alla quantità di rifiuti prodotti e differenziati. L’obiettivo per il primo anno è quello di arrivare al 50% di raccolta differenziata e al 65% già dal secondo anno. Un consiglio per risparmiare? Produrre meno rifiuti. Ovvero ritornare alle vecchie bottiglie di vetro, ai piatti di ceramica e ai bicchieri di cristallo.