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martedì, Dicembre 3, 2024

SANTA TERESA DI RIVA. SALTA IL RALLY. LA RABBIA DEGLI ORGANIZZATORI

AttualitàSANTA TERESA DI RIVA. SALTA IL RALLY. LA RABBIA DEGLI ORGANIZZATORI

Avrebbe dovuto avere inizio oggi il Rally Event che ogni anno richiama tantissimi sportivi e invece la manifestazione è saltata. Il provvedimento di diniego espresso dalla Commissione Provinciale di Vigilanza Locali Pubblico Servizio (C.P.V.L.S.) a conclusione del verbale n.4 del 25 maggio 2018, presieduto dal vice prefetto vicario Maria Carolina Ippolito, è arrivato ad un solo un giorno dall’inizio della manifestazione denominata “12° rally Event 2018 – 2° rally event storico”, in programma per i giorni 26 e 27 maggio 2018.

“Un provvedimento, hanno sottolineato gli organizzatori, contrario ai principi di buona fede e correttezza nonché a quelli di ragionevolezza, efficacia, buon andamento e legittimo affidamento riconosciuti dalla giurisprudenza italiana e comunitaria.”

Nel corso di un’affollata conferenza stampa gli organizzatori hanno spiegato cosa è accaduto. L’associazione sportiva organizzatrice la “New Turbomark” in persona del suo presidente sig. Claudio Zagami, aveva già ottenuto il consenso dei 12 comuni della zona ionica interessati alla manifestazione, la quale si sarebbe dovuta svolgere con i medesimi requisiti e nell’ambito degli stessi criteri di ogni altra organizzazione sportiva rallistica che da sempre si svolge nel nostro paese sulla base della vigente normativa in materia di sicurezza (era stato predisposto e depositato il piano di Sicurezza) analogamente a decine di altre manifestazioni organizzate dall’ associazione New Turbomark a livello nazionale.
L’istanza per la concessione di nulla osta per la manifestazione era stata presentata dal Sig. Claudio Zagami, nella sua qualità di presidente dell’associazione sportiva “New Turbomarck”, alla Prefettura di Messina il 23 aprile 2018 al numero di protocollo 42.663, cioè ben oltre un mese prima dalla data di svolgimento delle due gare previste per il 26 e 27 maggio.
Contestualmente era stato richiesto il nullaosta ai 12 comuni interessati dal passaggio della manifestazione nonché ai Comandi dei Carabinieri, alla Città Metropolitana di Messina, alla Questura, alla Polizia Stradale, al Commissariato di Pubblica Sicurezza di Messina.
In data 23 maggio 2018, e quindi a soli tre giorni dall’inizio della manifestazione il viceprefetto che nel frattempo aveva istituito la C.P.V.L.S., richiamava una recentissima circolare dell’Ufficio Affari della Polizia Amministrativa e Sociale del Dipartimento della Pubblica Sicurezza del Ministero dell’Interno in relazione al c. 4 dell’art. 9 del Codice della strada vigente dal lontano 1992, per cui riteneva che fosse rimesso il nulla osta al parere della Commissione.
Nello stesso verbale il viceprefetto vicario chiedeva alle forze di polizia presenti e ai rappresentanti dei comuni interessati, di indicare le criticità relative ai percorsi stradali: emergeva la non idoneità stradale del “tratto di strada alternativo” della prova speciale del Comune di Mandanici. Infine si lamentava l’assenza del “Piano Sanitario”.
Il vice Prefetto aggiornava i lavori al fine di emettere il prescritto parere di agibilità all’esito dello specifico sopralluogo in loco della polizia stradale. Nessun’altra criticità era espressamente menzionata all’interno del verbale del 23 maggio, da parte del presidente della Commissione.
In pari data l’associazione organizzatrice, attenendosi rigidamente alle prescrizioni emerse nel verbale suddetto, provvedeva a eliminare la prova speciale ricadente nel Comune di Mandanici e contestualmente a depositare il Piano Sanitario approvato dal presidio 118 di Messina, con la relazione descrittiva ed integrativa e le certificazioni di due società cooperative proprietarie di mezzi di soccorso, la cooperativa sociale Cuore Verde e la One Emergenza società cooperativa sociale, i cui amministratori si impegnavano ad allestire 7 ambulanze di emergenza lungo il percorso di gara.
” Inopinatamente, affermano gli organizzatori, in data 25 maggio 2018, contravvenendo alle più elementari regole della trasparenza e del buon andamento della pubblica amministrazione, a manifestazione già in corso, invece di emettere come promesso nel precedente verbale, il parere di agibilità il Presidente della Commissione esprimeva parere contrario, con motivazioni assolutamente generiche e richiamando l’assenza di condizioni minime di sicurezza per gli spettatori.
Ciò è gravissimo sia per la tardività del diniego, intervenuto solo a un giorno dall’avvio della manifestazione quando i 53 equipaggi iscritti erano in viaggio per la sede di destinazione, sia per l’espressa mancanza di motivazioni, in difformità non solo a tutte le gare rallistiche che si svolgono nel nostro paese ma anche rispetto alle 11 gare precedenti che sono state organizzate negli anni per il rally ionico e che mai avevano avuto, pure in presenza delle stesse caratteristiche di strada, di spazi di isolamento e di presenza di vegetazione o di abitazioni lungo il percorso, alcun diniego da parte delle autorità competenti.
È oltremodo grave alla luce del verbale del 23 maggio in cui erano state riscontrate solo le criticità della strada alternativa per il Comune di Mandanici e la mancanza del Piano Sanitario.
È allora evidente che la commissione non abbia agito seguendo i principi di correttezza e buona fede e neppure i principi della cautela che deve ispirare l’agire della P.A., non avendo informato gli organizzatori di ulteriori criticità che ben avrebbero potuto essere risolte se rilevate e comunicate per tempo, ed abbia agito in spregio ai criteri di buon andamento della pubblica amministrazione, avendo tardivamente comunicato, e solo il giorno prima, il diniego al rilascio del nulla osta, oltre al fatto che la Commissione non ha motivato le ragioni per cui tale autorizzazione è sempre stata concessa per le precedenti 11 manifestazioni (principio del legittimo affidamento) e per la prima volta sia stato pronunciato il diniego solo alla 12ª manifestazione, una volta superate le criticità espresse nel verbale del 23 maggio.
Ciò premesso la “New Turbomark” ha dato incarico allo studio legale associato Fernando Rizzo e Andrea Vadalà, per proporre tutte le azioni giudiziarie ritenute più opportune onde procedere sia al risarcimento dei danni patrimoniali e non patrimoniali subiti, sia all’immagine dell’associazione che organizza eventi rallystici in tutta Italia e sia per i costi già sopportati di organizzazione, di assicurazione, di personale, oltre al mancato guadagno, anche in rivalsa degli analoghi danni subiti dai 12 comuni coinvolti nell’organizzazione dell’evento, dai 53 equipaggi già in movimento che avrebbero dovuto raggiungere la sede di destinazione della gara, a quelli subiti da esercizi commerciali, alberghieri, di ristorazione, valutabili anche sulla base della quantificazione del fatturato degli anni precedenti”.

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