Si è svolta nei giorni scorsi la protesta per il trasferimento dei portalettere da Alì Terme al Centro operativo di Pistunina. Alla manifestazione hanno preso parte i lavoratori e la Slp Cisl, ma anche i sindaci del territorio e la popolazione, segnale che tale scelta è penalizzante per tutta la fascia jonica della provincia di Messina.
«Una distanza di circa 30 chilometri che allontana i servizi postali dal cittadino e che risulta incomprensibile», denuncia la Slp Cisl con il segretario generale Filippo Arena. «Sono state proposte anche soluzioni strutturali e una diversa ubicazione per mettere in sicurezza i lavoratori ma non è stato sufficiente – afferma – Non ha senso spostare un servizio di recapito vicino al cittadino e far disperdere energie ai lavoratori senza nessun motivo considerato che c’era stata la disponibilità del sindaco a trovare gratuitamente un’alternativa». La vicenda risale allo scorso anno e il sindacato aveva tenuto alta l’attenzione. «Poste Italiane ha tenuto tutto fermo per un anno – denuncia adesso il rappresentante di Slp Cisl – adesso, improvvisamente, durante il Covid si è svegliata utilizzando l’emergenza come scusa per riorganizzare in maniera irrazionale i servizi». «Il postino, oggi, – conclude – ha ancora di più una valenza sociale e di vicinanza soprattutto nei territori più impervi e difficili da raggiungere. Così le carenze strutturali e di sicurezza per tutti i lavoratori saranno solo peggiorate e la popolazione avrà meno servizi».