Oscurato da una politica cieca che lo ha fatto diventare emblema di spreco e di degrado, frutto di una responsabilità collettiva di dimenticanza e indolenza, il complesso Le Rocce rinascerà in nome della politica della bellezza, che vede nell’arte e nella riqualificazione del paesaggio la via per riconsegnare al pubblico quel luogo per troppo tempo negato. Il progetto della Fondazione Fiumara d’Arte prevede la creazione di percorsi artistici, culturali, turistici e ambientali, in sinergia con i Comuni del comprensorio. Questa famosa spina di verde che si affaccia sul mare, negli anni Cinquanta sarebbe dovuta diventare un marchio turistico di qualità per Taormina: è trascorso mezzo secolo e questo splendido paradiso tra cielo e terra non è altro che un sito abbandonato. In occasione della Giornata dell’Albero, verrà fatta una pulizia straordinaria del sito e verranno piantati alberi come simbolo di rinascita. Presenti in prima linea scuole e associazioni – guidati dal dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo “Alcide De Gasperi” di Aci San Antonio prof.ssa Silvana di Bella – la prof.ssa Valeria Aloi e una rappresentanza di alunni, il presidente del CAI di Acireale Paolo Falsaperla e il presidente del Katane Diving Club Fabio Lombardo. Si ringraziano il vivaio Quattrocchi di Mascalucia ed il Vivaio Leotta di Acireale per aver offerto gli alberelli che verranno piantumati.
«Questa finestra che si affaccia sull’infinito – dichiara Antonio Presti – paradossalmente non si è fatta toccare per consegnarsi alla speculazione e al malaffare, si è difesa da intere generazioni, e noi la vorremmo riconsegnare a chi non ha potuto amare e condividere la bellezza di questo giardino incantato e a coloro che presto potranno finalmente scorgerla. E questo grazie all’impegno etico e sociale di tutti quelli che lavoreranno e mi aiuteranno per riconsegnarla alla collettività nella sua integrità morale».
Presti sottolinea l’importanza di una sinergia di gruppo tra le scuole, le associazioni e la Fondazione Fiumara d’Arte, una proposta culturale a scala territoriale che non vuole coinvolgere solo il sito Le Rocce ma anche i paesi del litorale ionico, della Valle dell’Alcantara, della Valle d’Agrò e del Parco dell’Etna: una rete che possa migliorare lo sviluppo del territorio. «Le Rocce – ribadisce Presti – costituisce un punto di partenza e volano turistico per avviare un concreto processo di crescita e sviluppo di tutti i comuni della fascia Ionica». La Fondazione Fiumara d’Arte è pertanto aperta ad eventi artistici/culturali proposti dal mondo dell’associazionismo, della scuola, dell’università, delle Proloco, delle istituzioni. Si invitano pertanto gli interessati a contattare la Fondazione per stabilire il nuovo calendario eventi che partirà da marzo 2018 (info@fondazionefiumaradarte.org). Il futuro del complesso Le Rocce immaginato dal mecenate, avrà un carattere collettivo, spirituale e visionario, in linea con molti dei suoi interventi e delle manifestazioni dell’ultimo trentennio nell’Isola (il parco Fiumara d’Arte, il museo-albergo Atelier sul Mare, la Porta della Bellezza, Il treno dei poeti, G37 Summit della poesia). Le Rocce diventeranno un villaggio turistico dove ogni cottage sarà affidata a un creativo (artista-architetto-designer-ingegnere) tramite un bando di concorso, che sarà pubblicato a breve, attraverso comunicato stampa, che stabilirà funzioni, forma e aspetto delle singole aree. «La grande sfida di Antonio Presti di fare rivivere questo straordinario sito – afferma il dott. Giuseppe Receputo fondatore del gruppo Salviamo i boschi – è stata accolta dal nostro gruppo con grande entusiasmo che vogliamo condividere con tutti gli amanti della Bellezza che vorranno sostenere l’iniziativa. Pertanto invito tutti gli interessati a portare guanti da giardinaggio e sacchi per contenere i rifiuti trovati lungo il promontorio. Alla fine dell’evento condivideremo insieme il pranzo a sacco. Il gruppo Salviamo i boschi ha il solo scopo di salvare quello che abbiamo ereditato dalle generazioni passate. Noi siamo ospiti in questo luogo meraviglioso che è la Terra, lo dobbiamo preservare e lasciare migliore alle generazioni future».