Oltre 500 mozziconi di sigaretta depositati nei contenitori “Cenerino” disseminati lungo la spiaggia adiacente l’Isola Bella.
Sono i dati delle prime due giornate (30 e 31 luglio) dell’ottava edizione della campagna promossa da Marevivo “Ma il mare non vale una cicca?” per proteggere il mare dall’abbandono dei mozziconi e sposata in pieno a Taormina dal centro di ricerca Cutgana dell’Università di Catania, ente gestore della Riserva naturale orientata “Isola Bella”.
Dal 30 luglio, e fino al 10 settembre, il personale del Cutgana – nell’ambito della campagna patrocinata dal Ministero dell’Ambiente e supportata da Japan Tobacco International e dal Sindacato Italiano Balneari con il sostegno del Corpo delle Capitanerie di Porto – invitano i bagnanti presenti lungo spiaggia dell’Isola Bella ad utilizzare i 3 posacenere da esterno, denominati “Cenerino”, per smaltire i mozziconi di sigaretta.
I tre contenitori sono stati posizionati all’inizio della spiaggia (a pochi passi dalla scalinata), prima dell’istmo e all’ingresso dell’isolotto. Il personale del Cutgana, inoltre, ha allestito un info-point (a pochi passi dall’istmo) per informare e sensibilizzare i bagnanti sulla tematica relativa all’abbandono dei mozziconi di sigaretta. Proprio i bagnanti sono stati, inoltre, coinvolti nelle attività di pulizia della spiaggia e differenziazione dei rifiuti.
Iniziative che il Cutgana svolge quotidianamente anche con interventi di pulizia straordinaria nel periodo compreso tra aprile e ottobre e che ha permesso, nell’ambito di un’attività di monitoraggio svolta lo scorso anno, di ripulire la spiaggia da 15 litri di mozziconi di sigaretta.
“Anche quest’anno abbiamo aderito alla campagna promossa da Marevivo perché riteniamo indispensabile continuare le iniziative di sensibilizzazione in tal senso perché la biodegradabilità della cicca da sigaretta è molto lenta, da 1 a 5 anni, e, inoltre, le cicche sono al primo posto tra i rifiuti presenti nei fondali del Mediterraneo” ha spiegato il direttore dell’area protetta, Anna Abramo.
Una problematica attuale che è stata inserita anche nel “Collegato ambientale” che prevede sanzioni amministrative che vanno da 30 a 150 euro per tutti i piccoli rifiuti individuati dalla nuova normativa (quali gomme da masticare o scontrini), ma che aumentano fino al doppio proprio in caso di abbandono di mozziconi, con multe che, in questo caso, possono arrivare fino a 300 euro.
Il direttore della riserva, inoltre, ha evidenziato “l’esigenza di classificare le cicche come rifiuto pericoloso anche per l’ambiente e la necessità di provvedere a una loro raccolta differenziata” oltre alla problematica dell’istmo dell’Isola Bella, “quel cordone sabbioso-ghiaioso che mette in collegamento l’isolotto con la terraferma e che dai primi mesi primaverili rappresenta il luogo preferito da molti visitatori, mentre in estate è sommerso o semisommerso dal mare”.
“Le cicche abbandonate in questa ridotta e vulnerabile porzione della riserva sono le prime a giungere in mare e quindi alterare il delicato equilibrio ecologico di flora e fauna marina” ha aggiunto Anna Abramo, la quale ha sottolineato l’impegno del Cutgana, ed in particolar modo degli esperti Saverio Sciandrello e Veronica Leotta, nel mettere in campo misure preventive per evitare l’abbandono delle cicche, promuovendo iniziative e comportamenti che possano sensibilizzare cittadini, turisti e tutti coloro che vivono il mare e la spiaggia della Perla del Mediterraneo”.