«Le videoregistrazioni acquisite non danno conto in termini affidabili che il fuoco sia stato appiccato da Pietro Barca, ma invece potrebbe essere scaturito da un corto circuito dell’impianto elettrico del veicolo». È questa la difesa dell’avvocato del piromane che a dicembre 2015 aveva dato fuoco ad una Bmw Z4 in via Pirandello. Con queste motivazioni, infatti, il cittadino taorminese ha presentato ricorso nei confronti della Corte d’Appello di Messina, ma si è visto respingere la sua richiesta ed è stato condannato a pagare 1500 euro in favore della Cassa delle ammende oltre alle solite spese processuali. L’uomo, prima di questo ricorso, era stato riconosciuto dal Tribunale di Messina «colpevole del reato di danneggiamento aggravato di un’autovettura, cosparsa di liquido infiammabile e data alle fiamme». Un ricorso che il 52enne di Taormina si è visto respingere dalla Cassazione, considerando «l’inammissibilità per manifesta infondatezza dei motivi». In più nella sentenza è riportato il concetto di «responsabilità» nel compiere il gesto di dare fuoco all’automobile non troppo distante da Porta Messina. Il riferimento, in sostanza, è «alle immagini videoregistrate dalle telecamere del Comune di Taormina nelle quali l’imputato è ripreso mentre cosparge l’autovettura di benzina e le dà fuoco». Si conclude in questo modo, con la condanna al pagamento di una ammenda e alle spese processuali, l’iter giudiziario nei confronti di Pietro Barca che nel dicembre 2015 si era reso protagonista del gesto incendiario. In quel periodo, tra l’altro, erano state date alle fiamme diverse automobili a Taormina. Il primo caso si era verificato il 14 dicembre al terminal bus, quando una Seat, parcheggiata nello spiazzale, era stata avvolta dal fuoco che è arrivato, in parte, anche su altre due automobili (Renault e Suzuky). Era la macchina del padre di un noto avvocato taorminese che vive in via Pirandello. Due giorni dopo, il 16 dicembre, un’altra auto era andata in fiamme lungo via Roma (nei pressi dell’Hotel san Domenico). Si trattava di una Fiat Punto targata Milano e di proprietà di un commerciante locale.