Colgo l’occasione della vicenda di Tao Arte che in questi giorni sta mobilitando la Città di Taormina, gli amministratori locali e regionali, per poter spiegare in breve cosa c’è dietro l’organizzazione di una vacanza.
Si parla tanto di turismo, di destagionalizzazione, ma forse non tutti sanno che la vacanza che il cliente effettua oggi, è stata programmata e organizzata lo scorso anno.
Chi come me lavora in questo campo, sa che il 2016 è finito, fra qualche settimana inizieremo la
contrattazione per il 2017.
Insieme con gli albergatori, i vettori, e tutti i partecipanti della filiera turistica dobbiamo iniziare a
pianificare le tariffe per il prossimo anno.
Bisognerà aumentare le tariffe? E di quanto… e se poi il mercato non reagisce bene, se i clienti scelgono un’altra destinazione in quanto meno costosa, cosa farà la nostra valuta nei confronti del dollaro o del rublo, il gasolio per gli aerei aumenterà … e di quanto etc. e poi la domanda che tutti ci facciamo in questo preciso momento storico “il terrorismo”.
Dietro ogni prenotazione ci sono investimenti fatti per la pubblicazione del catalogo, le foto. Uno staff che si occupa dell’impaginazione, della calcolazione, ecco perché quando succede qualsiasi imprevisto sono danni per tutta la filiera.
Un albergo che non apre, una compagnia aerea che fallisce, bisogna correre ai ripari, informare i clienti,offrire loro una valida alternativa, ci sono dei costi da sostenere, oltre alla cosa che per una azienda è tra le più importanti, se non la più importante ossia “la reputazione”.
Per il cliente non ha importanza di chi sia la colpa, lui ha prenotato con un tour operator ed è a lui che chiederà delle spiegazioni, e che darà la colpa della vacanza rovinata.
E poi cosa dire degli aumenti in stagione avviata relativi agli ingressi, alla famigerata tassa di soggiorno, ai parcheggi, ai check point tutte gabelle che non sono state pianificate.
Mi rivolgo agli amministratori anche voi, come noi, dovete pianificare gli aumenti, i clienti che hanno acquistato un pacchetto tutto incluso, non possono pagare altro, e di conseguenza siamo noi operatori locali che dobbiamo sopperire. Non possiamo neanche sbilanciarci a prevedere nei costi questi aumenti,
in quanto è facile uscire con delle tariffe poco competitive e di conseguenza favorire i concorrenti.
Pensate che l’aumento di soltanto 1,- euro a persona relativo agli ingressi dei 10/12 siti archeologi e
musei, che normalmente ci sono in un giro di Sicilia sono 10,- euro, moltiplicate per 40 persone a gruppo,e moltiplicate per N gruppi.
La perdita, o il mancato guadagno è presto detto, questo soltanto con l’aumento di solo 1,- euro.
Infine da non sottovalutare la concorrenza di altri Paesi, specialmente quelli del bacino del Mediterraneo che hanno gravi problemi di instabilità, siate certi che non staranno a guardare. I loro rispettivi ministri e mi riferisco all’ Egitto e alla Turchia, hanno avuto degli incontri con i loro colleghi dei Paesi del Nord Europa, per pianificare il ritorno dei turisti appena sarà tutto più calmo. Ci saranno delle sovvenzioni per le compagnie aeree, e per i tour operator. Conoscono molto bene il valore economico che il turismo apporta alla destinazione.
Sia io che altri colleghi siamo a disposizione per organizzare un tavolo tecnico con le autorità locali per pianificare, ascoltare, e confrontarci per la stagione turistica in quanto Taormina non può permettersi di non avere una programmazione, ne va della reputazione di una città a vocazione turistica conosciuta in tutto il mondo.