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martedì, Ottobre 8, 2024

“Al Passo coi Templi”: Marco Savatteri si racconta e racconta sulla necessità di interrogarci

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Uff. Stampa Casa del Musical

Dall’agosto del 2020 al 18 agosto di quest’anno – Un altro anno di conflitti interni ed esterni di rallentamenti e di fermi forzati. Un anno che apparentemente corre veloce ma in realtà sembra costringere a un’insolita raggelante lentezza. “Al Passo coi Templi. Il risveglio degli dei” è tornato al Teatro Antico di Taormina, all’alba di questo 18 agosto 2021, nel tentativo di ridestarci da un torpore che subdolamente non ci abbandona. Siamo in parte come inebetiti e straniati a causa degli effetti pandemici tutt’ora in corso, pur tuttavia è un sonno assai più denso e fondo il nostro: il sonno delle coscienze. Le coscienze abituate a non far domande superflue, ad andare diritte da qualche parte per raggiungere qualche traguardo. Ma quale? Ci vestiamo da troppo tempo del sonno dei ciechi, ottenebrati dall’oppio rassicurante delle certezze. Ma quali certezze, quali risoluzioni, se tutt’ intorno a noi, il mondo appare sgretolarsi in frantumi di senso che nemmeno ci prendiamo più la briga d’afferrare?

Ed ecco che torna, a teatro, il Teatro degli dei e degli eroi, un po’ dei pure loro, per sussurrarci messaggi o vaticini. Saremo stati in grado, stamattina, in questa nuova e già trascorsa alba d’agosto, in grado di ricucire i fili di un intreccio antico quanto lo è la stessa storia dell’umanità?

Ieri, prima della Prima al Teatro Antico, ho contattato via telefono il regista Marco Savatteri. Era ancora fuori città ma ci teneva a questa chiacchierata tanto quanto la sottoscritta.

Savatteri è giovane, brillante e molto molto alla mano. Si capisce subito che ci tiene a portare avanti i propri progetti e ci tiene che a farlo siano i giovani talenti siciliani, quelli della sua terra che è per struttura morfologica, geologica, storico-mitologica terra di dei e di uomini. Sicilia, terra di miti e di narrazioni attorno al mito, perché noi siciliani, le storie, abbiamo imparato a narrarle sin dalla prima poppata, attaccati alla mammella delle nostri madri.

 

L’intervistaSavatteri da tempo vive e lavora fuori ma proviene da Agrigento, altro luogo di templi, di dei e di continenti dentro a un’isola che è un reticolo di città, culla di civiltà.

Il regista era ancora ad Agrigento quando ci siamo sentiti. Si avvertivano il nervosismo e l’emozione; moti di animo e cervello che solo un padre/madre orgoglioso/a del suo «picciriddo» ha. In serata, sarebbe stato a Taormina, aveva da poco finito di perfezionare, alla luce dei fatti più recenti, il monologo di Cassandra e doveva andare alla prova generale dello spettacolo. Bello sentirgli dire, usando i toni di una gentile solarità, che si parte per poi tornare sempre a casa. Una scommessa stravinta quella di Savatteri, il ritorno a casa per far dono a ciascuno di noi di un sentire senza tempo che diviene auspicio per un nuovo risveglio.

La nostra è stata una chiacchierata informale come quelle che si possono avere, sorseggiando una bibita o davanti a un caffè.

 

L.B: «Quanto abbiamo bisogno di dei e di templi, oggi?»

 

SAVATTERI:

Abbiamo bisogno di interrogarci, nel profondo. Gli Dei in questa opera teatrale commentano sarcasticamente le azioni dell’uomo, che ha voluto il fuoco donato da Prometeo; che si impossessa di ogni angolo del pianeta e semina guerre e odio, che sottomette la Natura, non essendo comunque felice. Abbiamo bisogno davvero di interrogarci! E il Mito può davvero aiutare a indagare gli archetipi del sentire umano.

 

L.B: «Ci sono novità nello spettacolo di quest’anno?»

 

SAVATTERI:

Lo spettacolo quest’anno si snoda attraverso il racconto di Cassandra, che vaticina ogni cosa ma non viene ascoltata. E così, nella caduta di Troia, nel pianto di Andromaca, Cassandra vede il nostro presente e atterrita da ciò che sta succedendo in questi giorni esclama: «Cantami o Diva di quelle donne Troiane, Afgane, Umane… dimenticate». Ho aggiunto ieri sera queste liriche al testo, con sgomento e tristezza. Possibile che davvero non sia cambiato nulla dai tempi della caduta di Troia? Spero che sempre di più dal palcoscenico si possa ritornare a scuotere le coscienze.

 

L.B: «Una riflessione sul teatro da parte di Savatteri.»

 

SAVATTERI:

Il teatro è la mia dolce malattia. Credo sia anche un’ottima arma per combattere la desertificazione che sta inaridendo i giovani di oggi… che non hanno Storie e Miti né modelli da emulare. Il teatro e la pratica teatrale dovrebbero essere una disciplina scolastica obbligatoria a mio avviso, al di là dell’ambizione futura di ogni studente. Infine, in tempi di Covid, posso dire che chi insiste nel mondo teatrale è come Cassandra… Eppure spero che si ritorni ad ascoltare, ad ascoltarsi, presto!

 

Nota biografica di Marco Savatteri – Compositore, autore e regista teatrale. A soli 18 anni, ha scritto il primo adattamento in italiano del musical “Evita” di Andrew Lloyd Webber e Tim Rice, che ne hanno approvato l’utilizzazione in teatro. Regista dal 2017 al 2019 del Mandorlo in fiore (Festival internazionale dei patrimoni immateriali dell’UNESCO), due anni fa ha diretto l’evento teatrale “Hadrianus Imperator” con Giancarlo Giannini al Palazzo Biscari di Catania. Tra i suoi lavori più recenti, insieme ad “Al Passo coi Templi. Il Risveglio degli Dei” ci sono “Lo Zar a Palermo”, evento promosso per Palermo Capitale della Cultura 2018 con Fondazione Sant’Elia e lo spettacolo itinerante “Caravaggio-la fuga”, realizzato nel dicembre 2019 a Palermo sempre con Fondazione Sant’Elia. È autore di diversi musical tra cui “Cleopatra” (2007), insignito del Patrocinio morale dell’Ambasciata Rep. Araba d’Egitto; “Il Bosco Incantato” (2019), messo in scena lo scorso gennaio anche all’Orecchio di Dionisio nella Neapolis di Siracusa; e “Camicette Bianche” dedicato ai siciliani emigrati in America con 60 repliche all’attivo in Italia e all’estero. All’attività creativa ha sempre affiancato sempre quella della formazione. Docente di musical in molte scuole di teatro, fondatore e direttore della Casa del Musical dal 2012, attualmente è anche coordinatore della “Scuola di alta formazione di teatro antico e moderno” del Consorzio Universitario di Agrigento oltre che del “Laboratorio di teatro antico” al Liceo Empedocle di Agrigento. Gli adattamenti teatrali ispirati alle tragedie classiche greche e realizzati con gli studenti liceali sono stati insigniti dall’Inda con i premi “Cento Stelle” e “Fuochi di Prometeo” e premiati dal Concorso THAUMA dell’Università La Cattolica di Milano.

 

Lo spettacolo “Al Passo coi Templi”: il racconto di questa nuova alba al teatro Antico di Taormina – Quasi 2 ore di spettacolo, 45 interpreti e una drammaturgia con varie arti sceniche: dal canto al ballo, alla recitazione alla danza. È Cassandra a ricordare a tutti il ruolo civile del teatro davanti alle grandi tragedie della storia.

È lei a far sue le parole della ragazza afghana che hanno fatto il giro del web:

A nessuno importa di noi… Moriremo lentamente nella storia….

Un passaggio a sorpresa di “Al Passo coi Templi. Il risveglio degli dei” scritto e diretto da Marco Savatteri, andato in scena questa mattina all’alba al Teatro Antico di Taormina, come unico appuntamento all’alba, nel cartellone di Taormina Arte 2021.

 

In più di 800 si sono messi in fila a partire dalle 4 del mattino per assistere allo spettacolo prodotto dalla Casa del Musical insieme alla Fondazione Taormina Arte Sicilia proprio per questo teatro. In scena i protagonisti del Mito. Dei ed eroi che parlano agli uomini di oggi, immaginando di tornare in vita dopo secoli e ripercorrendo la storia degli umani dall’età dell’Oro all’era del Covid: pandemie, guerre, un’umanità perduta e da ritrovare così come l’equilibrio con la natura. Solo una novità rispetto al testo originale, il passaggio sull’Afghanistan e la tragedia che in queste ore stanno vivendo le donne di quel Paese. 

Le bianche statue di Savatteri hanno preso vita nella notte muovendosi tra le pietre secolari della cavea mentre gli spettatori prendevano posto. Poi torce e coreografie di fuoco a rischiarare le tenebre e far spazio alla narrazione e agli attori, tra i quali la partecipazione del soprano lirico Rossana Potenza che ha dato corpo e voce ad Hera, la regina degli Dei, e il catanese Silvio Laviano, nei panni sia di Zeus che Ulisse. Mentre il finale è interpretato da Antonella Nastasi nel ruolo del Fato.  

 

 

La performance ha intrecciato insieme le diverse arti dello spettacolo – Momenti di danza rituale e divinatoria, musiche originali ispirate alle sonorità del tempo e i canti a cappella e cori diretti da Ernesto Marciante. Siciliano il cast delle maestranze con le coreografie di Gabriel Glorioso, i costumi di Valentina Pollicino, le coreografie di fuoco di Turi Scandura, le orchestrazioni di Enrico Fallea, e all’aiuto regia Dino Mallia, Sofia Cacciatore e Giuseppe Orsillo. Alla fine, per tutti, il lungo applauso del pubblico.

 

 

La Casa del Musical – Nasce ad Agrigento nel 2012 con l’obiettivo di produrre arte e spettacoli da un lato e formare i talenti nello studio delle arti performative. La Compagnia teatrale si è specializzata negli spettacoli «site specific» che mirano a valorizzare la storia e le suggestioni dei luoghi in cui vengono messi in scena. Oltre che alla Valle dei Templi di Agrigento, lo spettacolo “Al passo coi Templi” è stato rappresentato nei parchi Archeologici Siciliani quali Siracusa, Selinunte, Agrigento e Catania, conquistando anche il pubblico internazionale di “Contemporary Venice 2019” al Palazzo Ca’ Zanardi di Venezia.

 

La programmazione 2021 al Teatro Antico è organizzata dalla Fondazione Taormina Arte Sicilia, con l’Assessorato Regionale Turismo, Sport e Spettacolo, l’Assessorato Regionale Beni Culturali e Identità Siciliana, il Comune di Taormina e il Parco Archeologico Naxos-Taormina.

 

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