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sabato, Febbraio 8, 2025

“Aspettando Sant’Agata” con “Etna ‘ngeniousa”

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Ufficio stampa

CATANIA – Lo scorso anno è stato il decennale, per questi intrepidi che dal 2009 stanno dentro al territorio siciliano e in particolare nella città da “Muntagna”: Catania. Dieci anni di attività accolti con gioia non solo da loro, quelli di “Etna ‘ngeniousa”, ma da tutte le persone che, con loro, hanno collaborato e collaborano; e soprattutto da tutti coloro che partecipano come fruitori alle numerose attività che ogni anno propongono. Hanno dentro il fuoco della lava e le onde del mare della zona jonica che li sospingono. Hanno capacità di sostenere le sfide di luoghi non semplici per costituzione mentale e strutturale. Ma continuano ad esserci perché ci credono e sono motivati dall’idea che qui si possa fare turismo con la Cultura. Preparati, in costante aggiornamento e con idee fresche e originali ci sono! Ecco, quindi, che non sorprendono i riconoscimenti di questi anni: interviste, partecipazioni a trasmissioni televisive e non ultimo, l’inserimento nel nuovo numero delle Guide di “Repubblica”, la “Guida ai Sapori e ai Piaceri della Sicilia” uscita in edicola il 4 gennaio e acquistabile anche on line. Una guida interamente dedicata alla Sicilia e per loro, alla città di Catania, con un focus “E per le battaglie navali il grande anfiteatro romano” di Manuela Laiacona proprio sulla parte – affascinante e piena di simboli e tracce storiche – sotterranea della città. Un accattivante reportage che li pone tra i punti di riferimento per eventi e tour organizzati alla scoperta dei luoghi che costituiscono la matrice per capire più a fondo Catania, e per mettersi in contatto con il Genius Loci che la abita e parla fitto fitto con l’altra grande signora, che ne anima vie e sentimenti: Sant’Agata. Tra le varie foto, potrete riconoscere quelle del vicepresidente Oreste Lo Basso e quelle del fotografo Salvo Puccio sempre disponibile a dare una mano, o meglio, un occhio agli ‘Ngeniousi. I collaboratori dell’associazione sono diversi ed è giusto citare la dottoressa Loredana Giacolla – componente importante per la buona riuscita di tutto – ma anche la scrittrice e giornalista, la poliedrica Barbara Mileto. Tutto si gioca sulla sinergia e il rispetto delle diverse professionalità. “Etna ‘ngeniousa” è infatti una delle associazioni di punta durante il lungo periodo agatino. Riportare le dichiarazioni, rilasciatemi dalla presidente Matilde Russo e dal vicepresidente Oreste Lo Basso, metterà in circolo la curiosità di saperne di più.

Professoressa Russo, “Aspettando Sant’Agata” non è solo una frase per invogliare alla scoperta del complesso culto agatino, ma per voi di “Etna ‘ngeniousa” è uno dei vostri fiori all’occhiello. Cosa può dirmi in tal senso?

Come ogni anno, questo è per noi il periodo più intenso, anche perché collaboriamo con due chiese, entrambe dedicate a Sant’Agata: La “Badia” e Sant’Agata al “Carcere”. Quindi oltre agli impegni normali ci sono anche quelli nelle due chiese. Avremo, ad esempio, tantissimi tour con le scuole da quelle dell’infanzia alle superiori, che in questo mese preparano gli alunni alla festa. Sono previste le visite ai luoghi del martirio e durante tutto il mese, il nostro servizio al “Santuario del Carcere” sarà quotidiano. Quello è infatti uno dei luoghi centrali e più sentiti del culto agatino, e in questo periodo, diventa oggetto continuo di visite e pellegrinaggi che culminano nei giorni del 4 e 5 febbraio, quando saremo aperti ininterrottamente fino a tarda notte.

Un programma ricchissimo, quindi, che però non si limita solamente al vostro impegno nei luoghi di culto ufficiali, ma vi vede impegnati con altre iniziative. Può dirmi, più in dettaglio, cosa avete in serbo per i turisti e gli appassionati?

Per quanto riguarda gli appuntamenti con le passeggiate cittadine, avremo il nostro classico “tour agatino”: il primo è già fissato per sabato 18 gennaio – ma sicuramente lo ripeteremo nei giorni della festa – dedicato a catanesi e turisti. Comprende una visita guidata nelle tre chiese dei luoghi del martirio – Sant’Agata “la Vetere”, Sant’Agata “al Carcere” e Sant’Agata “alla Fornace” – realizzata con lo stile che contraddistingue tutte le nostre attività: daremo ovviamente spazio alla tradizione, ma soprattutto cercheremo di indagare la realtà storica e archeologica dei siti, raccontandone la complessa stratigrafia storica. Un modo per conoscere meglio le origini del culto agatino, e nello stesso tempo la nostra città, la sua storia e la sua topografia in età romana. Avremo anche altri luoghi interessati da visite guidate, e iniziative “ad hoc” come la visita di altri siti legati alla sepoltura del corpo della Martire catanese. Uno di questi è la grotta sotto la chiesa di San Gaetano, in programma per il 2 febbraio ma daremo spazio anche all’altro dimenticato martire catanese, Sant’Euplio di cui visiteremo la cripta che sorge nell’area di piazza della Borsa dove sempre il 2 febbraio, all’interno della “Notte Bianca” avrà luogo uno spettacolo di grande suggestione.  Un altro appuntamento, per noi molto importante, sarà quello del 31 Gennaio, alle 20:30, presso il “Santuario del Carcere”. In quell’occasione, sarà proiettato il docufilm “Sotto un altro Vulcano. Sant’Agata a Catania”, realizzato nel 2018 dalla testata giornalistica di Napoli “Identità Insorgenti”. La testata aveva già realizzato l’anno prima un documentario su San Gennaro, e su impulso di Barbara Mileto, loro corrispondente a Catania, ne hanno fatto un secondo su Sant’Agata partendo però dallo stesso principio: quello di mostrare la festa e il culto verso il santo patrono come un elemento identitario per la città, elemento valido tanto per Napoli con San Gennaro, quanto per Catania con Sant’Agata. Il valore aggiunto di questo documentario è quello di essere realizzato “dal basso”, facendo veramente vivere la festa fra la folla, e con l’emozione che può provare chi la vive per la prima volta venendo da fuori, e restandone affascinato.

In effetti, non mancate mai di sorprendere chi vi segue e scommetto che ci sono anche altre proposte interessanti, giusto?

Sì, è vero! Un’altra novità che siamo felici di presentare quest’anno è la Guida alla Festa di Sant’Agata, realizzata in collaborazione con “Sicilying” e “Visit Catania”: uno strumento agile e completo per tutti coloro che vorranno seguire la festa, e che contiene gli itinerari delle processioni, approfondimenti sul culto, sulla storia e sui luoghi. Attraverso poi il QR Code sarà possibile collegarsi al sito per avere gli orari completi di bus e metro, e il programma completo della festa. La guida è in vendita presso le chiese agatine e i chioschi informativi di “Sicilying”; è in edizione bilingue – italiano e inglese – e per essa abbiamo avuto anche l’onore di avere il patrocinio del “Comitato dei Festeggiamenti”, grazie all’interessamento del presidente, il dott. Riccardo Tomasello. Parallelamente abbiamo tutti gli eventi culturali che si svolgeranno presso la “Badia di Sant’Agata” che, come sempre, durante tutto il mese è sede di spettacoli teatrali e concerti dedicati alla Santa Patrona. La novità di quest’anno è lo spettacolo “Agata. La Santa fanciulla” di Giovanni Anfuso, con la stessa organizzazione che ha già prodotto gli spettacoli di grande successo che sono andati in scena alle Gole dell’Alcantara negli ultimi anni. Senza dimenticare la mostra fotografica di Fabrizio Villa, “Sotto il cielo di Agata”, che sarà esposta dal 19 gennaio. I giorni clou della festa, poi, li vivremo “H24” presso i due siti del Santuario del “Carcere” e della “Badia”: il primo, sarà aperto ai pellegrinaggi ininterrotti dei devoti dalla mattina e fino a tarda sera, avvenimento sempre molto emozionante. La seconda darà la possibilità di ammirare la città dall’alto della cupola: sarà chiusa il pomeriggio del giorno 3 febbraio per motivi di sicurezza e in occasione dei fuochi d’artificio, ma sarà regolarmente aperta tutto il giorno sia il 4 che il 5 febbraio, e in occasione dell’inizio della processione del giro interno.  Il colpo d’occhio dalla cupola è sempre spettacolare.

“Etna ‘ngeniousa” si presenta come associazione di prim’ordine e, per addentrarmi maggiormente nel loro percorso, ho chiesto al vicepresidente di offrire il suo contributo.

Dottor Lo Basso lei, insieme alla professoressa Russo, ha intrapreso quest’avventura nel 2009; vuol spiegare cosa significa Sant’Agata e quanto sia importante ciò che fate con la vostra presenza sul territorio?

La festa di Sant’Agata rappresenta un elemento caratterizzante della “catanesità” e, pertanto, rientra nel novero dei nostri obiettivi valorizzare e promuovere quello che, probabilmente, rappresenta il bene immateriale primario della città, un elemento identitario fortissimo attorno al quale si sviluppano migliaia di iniziative ed eventi. Noi, in questo, facciamo la nostra parte, da oltre dieci anni ormai, curando la valorizzazione di alcuni siti del patrimonio ecclesiastico, organizzando eventi (proiezione del docufilm, visite guidate, conferenze), attivando sinergie per la creazione di materiali che possano aiutare i viaggiatori, ma anche i locali, ad avvicinarsi alla tradizione con il giusto approccio. La passione rimane la stessa, gli anni e le criticità aumentano, ma la determinazione cresce.

Mi conferma dunque che “Etna ‘ngeniousa” ha ben chiaro cosa vuole fare “da grande”, e che l’associazione continuerà ad essere in campo per piantare nuovi semi di interesse e cultura?

Naturalmente, posso confermaglielo. Sarebbe delittuoso lasciare andare le cose a precipizio, seguendo il trend attuale; abbandonare tutto e cercar fortuna altrove. Lo spirito combattivo ci tiene uniti, l’amore per questa terra e la sua identità ci fanno andare oltre e, talvolta, poniamo le nostre speranze anche in qualche aiuto dall’alto.

Le informazioni sul programma agatino e tutte le proposte di “Etna ‘ngeniousa” sono a vostra disposizione sul sito:

https://cataniagiovani.wordpress.com/

Inoltre potrete mettervi in contatto con loro su “Facebook”, “Instagram” e “Twitter”.

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