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mercoledì, Febbraio 19, 2025

ROCCALUMERA. TERMALISMO IN SICILIA: UN SETTORE CHE VA RILANCIATO

AttualitàROCCALUMERA. TERMALISMO IN SICILIA: UN SETTORE CHE VA RILANCIATO

Il termalismo in Sicilia tra passato e presente, tra opportunità mancate e possibilità di rilancio futuro. Se ne è discusso ieri nel corso di un convegno che si è svolto all’Antica Filanda di Roccalumera. Un importante momento di confronto organizzato dal Club Lions di S. Teresa in sinergia con il Lions Club Catania Faro Biscari ed il Lions Club Barcellona Pozzo di Gotto. Tre club che nei rispettivi territori di appartenenza possono vantare importanti centri termali: le terme di Ali, le terme di Acireale e quelle di Terme Vigliatore. Non è stata casuale dunque la scelta della tematica ma, come hanno spiegato i presidenti dei tre Club Lions, nasce dalla volontà di tentare di dare un impulso alla discussione. Perché come ha sottolineato la prof.ssa Lina Severino, delegato responsabile tema di studio distrettuale, vi è la volontà da parte dei Lions non soltanto di organizzare eventi finalizzati a far conoscere il territorio ma anche a valorizzarlo. I Lions oggi, ha aggiunto,  devono avere una funzione di stimolo. Lo scopo dell’iniziativa era quello di aprire un dibattito si, ma soprattutto un percorso di approfondimento al fine di contribuire ad una opportuna sensibilizzazione delle maestranze produttive e politiche per potere avviare un processo serio e strutturato di valorizzazione del territorio in strettissima interazione con la valorizzazione del patrimonio storico e culturale siciliano. Ciò che è emerso dalle relazioni tecniche è il quadro di un settore in difficoltà. Un settore che non riesce a sfruttare a pieno le potenzialità che invece possiede. Lorenzo Grasso, ex primo cittadino di Ali Terme, oggi vicepresidente Ancot (l’associazione nazionale dei comuni termali) ha evidenziato nel proprio intervento la necessità di riuscire a passare dalle parole ai fatti. “ In Sicilia , ha affermato Grasso, ci stiamo provando con il Progetto del Distretto Produttivo del Benessere Termale Siciliano. Certo, ha proseguito,  dobbiamo evidenziare che la Sicilia è penalizzata da una imposta aggiuntiva che prevede il pagamento da parte dell’impresa termale del 5% in più sul fatturato. Un tributo previsto solo in Sicilia.  In Italia, ha aggiunto Grasso, ci sono più di 200 comuni termali ma i dati riferiti al fatturato non sono affatto incoraggianti, soprattutto se guardiamo agli altri paesi Europei.” Anche Paolo Genovese, consigliere nazionale Federterme e presidente del Parco Augusto di Terme Vigliatore ha evidenziato le difficoltà che  giornalmente incontra nel settore del termalismo. “Oggi, ha affermato Genovese, il complesso termale alberghiero di Terme Vigliatore funziona ma non decolla. Questo, ha spiegato Genovese, accade perché siamo nostro malgrado una cattedrale nel deserto.” Il presidente del Parco Augusto ha infatti lamentato la carenza di collegamenti, di servizi , di coordinamento tra i vari operatori turistici. In Italia le imprese classificate come aziende termali sono circa 380, e offrono, complessivamente, 28.000 posti letto, di cui, quasi il 50%, localizzato nel Nord Italia. Il Veneto è la prima regione italiana con 85 aziende termali. La Sicilia invece, invidiata per la qualità delle acque termali non riesce ad emergere. Colpa delle scelte politiche, della gestione dell’intero settore che non ha consentito fino ad oggi un vero sviluppo, anzi ne ha in qualche modo facilitato il processo di crisi. Da non sottovalutare poi, come ha evidenziato l’arch. Andrea Donsì, moderatore dei lavori, che vi è una generale carenza di cultura  termale anche tra i medici. “Abbiamo avuto difficoltà, ha affermato Donsì, a trovare medici che potessero oggi dare il loro contributo. Non dobbiamo infatti dimenticare che quando parliamo di termalismo parliamo di cure termali.” Le malattie più curate sono quelle del naso e della gola, le artroreumatiche e quelle dell’apparato digerente . Oggi l’Italia  è uno dei cinque paesi europei insieme a Francia, Germania, Austria e Ungheria in cui le cure termali vengono riconosciute da Servizio sanitario nazionale. Le terme rappresentano dunque un immensa risorsa che va valorizzata in funzione soprattutto di un possibile sviluppo turistico della regione siciliana. E’ l’auspicio finale condiviso anche negli interventi della Prof.ssa Elena Di Blasi, Professore associato di Geografia Politica ed Economia dell’Università degli studi di Messina e della Prof.ssa Margherita Ferro, Presidente del Distretto Produttivo del Benessere Termale Siciliano.

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