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venerdì, Gennaio 24, 2025

SANT’ALESSIO SICULO. SI RIUNISCONO I PICCOLI COMUNI ITALIANI. L’ON. GIOVANNI LA VIA : “NON POSSIAMO PENSARE CHE NELLA LOGICA DEL PROFITTO I SERVIZI AI CITTADINI VENGANO RIDOTTI NELLE PICCOLE REALTÀ DELOCALIZZATE”

AttualitàSANT’ALESSIO SICULO. SI RIUNISCONO I PICCOLI COMUNI ITALIANI. L’ON. GIOVANNI LA VIA : “NON POSSIAMO PENSARE CHE NELLA LOGICA DEL PROFITTO I SERVIZI AI CITTADINI VENGANO RIDOTTI NELLE...

Dai drastici tagli ai trasferimenti ed al fondo di solidarietà, al patto di stabilità, alla CUC, all’imu sui terreni agricoli, all’associazionismo obbligatorio, sono questi  alcuni dei temi affrontati nel corso dell’incontro che ieri a Sant’Alessio Siculo ha visto protagonisti i piccoli comuni italiani.

Proprio il comune jonico ha infatti ospitato la XVI^ assemblea nazionale A.N.P.C.I., l’associazione nazionale dei piccoli comuni italiani.

Tema dell’incontro-dibattito “autonomia e democrazia: dignità istituzionale per i sindaci in trincea”.

Un occasione di confronto tra i sindaci dei comuni con una popolazione al di sotto dei 5.000 abitanti.

Ad aprire il lavori la presidente dell’Anpci Franca Billio. Sono seguiti poi gli interventi di diversi primi cittadini. Da nord a sud le problematiche che gli amministratori dei piccoli comuni si trovano ad affrontare sono le stesse. Innanzitutto le difficoltà legate ai tagli ai trasferimenti che pesano in maniera  importante sui bilanci comunali e di conseguenza sulla capacità degli enti comunali di fornire risposte ai cittadini.

Un tema questo affrontato dall’on. Giovanni La Via, presidente della commissione per l’Ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare del Parlamento europeo, che ieri ha presenziato all’assemblea dell’ANPCI.

La Via nel proprio intervento ha evidenziato le difficoltà che le realtà territoriali più piccole si trovano ad affrontare partendo dai fondi europei che , ha affermato “ le regioni hanno a disposizione ma non vengono sfruttati.”

“L’Europa, ha detto La Via, può aiutare i territori a crescere ma i territori, e non mi riferisco ai comuni, ma agli enti intermedi devono fare la loro parte e alcuni territori obiettivamente non la fanno o la fanno male. Quando si parla di comuni, ha affermato La Via , si parla sei sindaci e della   responsabilità in capo ad una persona che non ha i mezzi per assolvere ai compiti che vengono affidati a quell’ente . L’interfaccia di un cittadino è il comune che fornisce i servizi essenziali e il sindaco è il primo al quale il cittadino si rivolge perché non c’è un servizio o c’è qualcosa che non funziona. Nelle realtà più piccole le  difficoltà sono maggiori. Negli ultimi anni,  ha proseguito, indipendentemente colori dei governi, siamo andati sempre di più verso un ruolo del sindaco che si è sostituito all’esattore che trasferisce risorse ad altri e che molto spesso viene privato delle risorse essenziali per assolvere a quei servizi che il comune dovrebbe dare. Il fondo per le autonomie della regione siciliana destinato ai comuni, si è trasformato in un fondo al quale attingere quando ci sono delle emergenze e  così ci sono sempre meno trasferimenti dalla ragione ai comuni. Il risultato finale è l’impossibilità per i comuni di chiudere i bilanci. E’ vero che, ha affermato La Via, qualche errore lo abbiamo fatto. Abbiamo fatto nel tempo scelte che ci hanno portato ad una condizione di scarsa efficienza operativa. Personale in esubero, grosse difficoltà nella gestione di alcuni servizi essenziali, una serie di errori legislativi che hanno penalizzato amministrativamente i comuni. Abbiamo amministrato male la nostra regione. Ma possiamo e dobbiamo guardare al futuro con ottimismo. Partiamo dai comuni. Facciamo in modo che i comuni possano sfornire servizi essenziali, spendiamo meno soldi per altro.”

Nel suo intervento l’on. La Via ha anche parlato della scelta di Poste Italiane di chiudere gli uffici postali nei piccoli comuni.

“5 mila comuni italiani, ha affermato La Via,  riceveranno la posta a giorni alterni. Non possiamo pensare che nella logica del profitto i servizi ai cittadini vengano ridotti nelle piccole realtà delocalizzate. Tutto il  territorio nazionale merita la stessa attenzione. Vogliamo, ha affermato, che le piccole realtà decentrate possano fruire di un livello di servizi comparabile con quello delle grandi città. Per fare questo, ha concluso,  abbiamo bisogno della forza di tutti, dell’impegno di tutti,  a partire dal livello europeo sino a quello municipale abbiamo bisogno dell’impegno di tutti i cittadini e le istituzioni per far si  che non ci siano realtà che vengano penalizzate.”

 

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