
Grande partecipazione alla protesta indetta dalle federazioni sindacali di categoria Fisascat Cisl, Filcams Cgil e Uiltucs a sostegno del completamento dei rinnovi contrattuali del comparto turistico. Allo sciopero proclamato per oggi dai sindacati di categoria hanno aderito a livello nazionale oltre il 75% del milione di lavoratrici e lavoratori dei pubblici esercizi, dei tour operators, delle agenzie di viaggio, della ristorazione collettiva e degli alberghi, che da oltre 24 mesi rivendicano un aumento economico dignitoso ed il rafforzamento dei diritti e delle tutele garantiti dalla contrattazione nazionale di settore. In migliaia hanno manifestato a Milano, Roma e Taormina prendendo parte ai cortei ed ai comizi sindacali dove i lavoratori hanno raccontato tutte le difficoltà di un comparto cardine dell’economia italiana e per il quale sarebbe necessario fare di più e meglio anche a livello istituzionale. A cominciare da una rivisitazione della NASpI, la nuova assicurazione sociale per l’impiego, che dal 1° maggio prossimo avrà pesanti ripercussioni sui circa 250.000 lavoratori stagionali del turismo che vedranno dimezzarsi la durata ed il valore del sussidio. Il tema, che ha scaldato gli animi della piazza di Taormina, ha acceso i riflettori sui devastanti effetti che l’applicazione della nuova normativa in materia di sostegno al reddito avrà soprattutto nelle realtà del mezzogiorno d’Italia, dove i lavoratori del turismo vivono soprattutto di stagionalità. Tantissime le lavoratrici e i lavoratori presenti in piazza IX Aprile .Un mare di bandiere ha inondato Taormina, oggi palcoscenico di quella che viene già considerata una giornata storica per la Perla dello Jonio. E’ il segretario generale della Fisascat Pierangelo Raineri a proporre dal palco della mobilitazione siciliana una possibile soluzione. “Al Governo chiediamo il superamento della riduzione del 50% della durata e del valore sussidio con l’effettiva corrispondenza, ai fini del calcolo della prestazione, delle settimane di lavoro prestato” ha suggerito Raineri evidenziando anche le criticità previdenziali connesse all’applicazione della NASpI. “Per ogni settimana di lavoro dovranno essere riconosciuti non solo una settimana di integrazione salariale ma anche i contributi previdenziali – ha sottolineato il segretario – In mancanza di un correttivo in tal senso il reale rischio dei lavoratori stagionali sarà quello di dover lavorare 80 anni per raggiungere i requisiti di accesso alla pensione!”. Ascolta le dichiarazioni del segretario provinciale Fisascat Pancrazio Di Leo