Da Piazza IX Aprile a Taormina stasera numerosi lavoratori e rappresentanti sindacali hanno manifestato il loro dissenso nei confronti della Naspi, spiegando le ragioni della protesta di domani. L’introduzione della nuova Naspi in vigore dal 1° maggio prossimo, penalizzerebbe infatti, in mancanza di un correttivo della normativa, l’accesso ai sussidi per i lavoratori e le lavoratrici delle imprese, soprattutto quelle del turismo, che, prestando servizio solo sei mesi all’anno nella migliore delle ipotesi – nella stragrande maggioranza non superano le 8 settimane di lavoro – subiranno un taglio di oltre il 50% della durata e del valore del sussidio. Stante così le cose, si creerebbero dei danni economici immensi alle famiglie delle lavoratrici e lavoratori del settore e di tutto l’indotto relativo. Ciò che infatti i lavoratori in piazza hanno lamentato è proprio la precarietà del lavoro, chiedono di poter lavorare 12 mesi l’anno e non 3 o 5 mesi come invece accade. Tra gli albergatori presenti in piazza il presidente di Confindustria alberghi, Sebastiano De Luca, tra i pochi, nonostante le difficoltà, a riuscire a mantenere aperte e operative le proprie strutture alberghiere per 12 mesi l’anno ma ormai al limite. “ Iva, Irap,Imu, tarsu, tassa soggiorno, sono solo alcune delle tasse che- ha affermato De Luca- dobbiamo pagare. Troppe per riuscire ad andare avanti. In particolar modo, ha poi aggiunto De Luca, faremo le barricate sulla tassa di soggiorno.” Una tassa ritenuta ingiusta. “ Noi , ha spiegato De Luca, possiamo essere definiti esattori mentre il cliente è il sostituto d’imposta. E se il cliente dovesse rifiutarsi di pagare la tassa in questione noi ci rifiuteremo di versarla al comune.”