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sabato, Settembre 7, 2024

TAORMINA. CASO SAN DOMENICO. STATUTO: CERCHIAMO UN PERCORSO CONDIVISO

AttualitàTAORMINA. CASO SAN DOMENICO. STATUTO: CERCHIAMO UN PERCORSO CONDIVISO

Dopo le polemiche delle ultime settimane sul Caso San Domenico abbiamo ritenuto imprescindibile ascoltare anche la parte in causa ovvero la proprietà.

Abbiamo così raggiunto  telefonicamente l’ immobiliarista Giuseppe Statuto che ha chiarito alcuni aspetti della vicenda anche se ritiene,  in questa fase, che non sia il caso di esporsi più di tanto.

Il proprietario  del «Four season» e del Mandarin di Milano ha comunque accettato di rispondere ad alcune domande.

La prima innanzitutto sulla reale possibilità di ritirare il progetto che tanto ha fatto discutere.

“ Abbiamo discusso con l’amministrazione  sulla necessità di avere un percorso condiviso, un po’ per fare capire meglio il progetto e un po’ per apportare là dove possa interessare anche delle modifiche. Potrebbe essere ritirato come potrebbe essere richiesta una sospensione per dare il tempo all’amministrazione comunale di  ragionare. Tecnicamente adesso vedremo come muoverci.  Prendiamoci del tempo per capire che cosa è giusto per l’amministrazione,  per la città e anche per noi. Puntiamo comunque ad una soluzione che permetta di non forzare la mano, di discuterne con calma e di arrivare ad una conclusione positiva.”

Circa le rimostranze da parte della città e delle associazioni Statuto si dice sorpreso.

Molto probabilmente, spiega,  tutto nasce dal fatto che non si era discusso prima del progetto e comunque non se ne era discusso in maniera adeguata. Sono sicuro che nel momento in cui verrà compreso meglio il progetto, apportando anche delle modiche se è il caso  non dovremmo avere grossi problemi. Il progetto vuole comunque rispettare l’integrità del San Domenico.”

Riguardo invece al fatto che molte stanze sono già state svuotate e molti mobili venduti Statuto glissa elegantemente.

“ Non ho seguito la vicenda. Ma di fatto, stiamo parlando di oggetti venduti nel corso di una sorta di open day. Qualche pezzo addirittura valeva 3 euro… giusto per fare comprendere cosa è stato venduto. Era più un iniziativa simpatica per svuotare le stanze ma parliamo delle cianfrusaglie, non certo di mobili o pezzi interessanti.”

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