Interviene anche il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare nella vicenda del finanziamento concesso nell’ambito del piano di interventi di mitigazione del rischio idrogeologico, in attuazione della procedura prevista dal DPCM del 14 luglio 2016 al comune di Taormina.
Il progetto era stato presentato dalla precedente amministrazione e riguardava la progettazione delle opere di salvaguardia e restauro geoambientale della spiaggia di “Isola bella” per un importo della progettazione di euro 161.734,98.
Un ottimo risultato in teoria… in pratica un possibile danno alla baia dell’Isola Bella.
L’intervento in questione infatti così come evidenziato da Legambiente, dal WWF e dall’attuale primo cittadino Mario Bolognari risulta assolutamente inutile.
L’area coinvolta dall’intervento non sarebbe interessata da alcun processo erosivo che giustifichi il ripascimento artificiale previsto, inoltre all’interno della baia oggetto di intervento sarebbero presenti numerosi affioramenti di Posidonia oceanica, specie protetta, che sarebbe fortemente danneggiata dall’intervento in progetto.
Con nota Prot. n. 18287 del 7 agosto 2018 il Comune di Taormina aveva fatto presente che l’intervento di cui trattasi era stato proposto dalla precedente amministrazione e, nell’esprimere forte perplessità sull’intervento medesimo, rappresenta la necessità di un approfondimento.
Con la successiva nota prot n. 190/2018 del 9 agosto 2018 il WWF Italia evidenziava, in particolare, come il previsto ripascimento della spiaggia non solo non appariva motivato da alcun processo erosivo ma progettato in assenza della necessaria procedura di Valutazione di incidenza di cui all’art. 5 del DPR 357/97 e smi, a tutela delle caratteristiche della spiaggia e dei fondali caratterizzati dalla presenza di Posidonia oceanica.
Con la ulteriore nota Prot. n. 17179 del 27 agosto 2018, infine il Comune di Taormina, preso atto delle criticità emerse, aveva comunicato in ultimo la rinuncia alla progettazione dell’intervento in questione.
Alla luce di ciò il Ministero ha inviato una nota alla Regione Siciliana chiedendo di valutare gli elementi trasmessi e di procedere, ove ritenga opportuno, alla richiesta di revoca del finanziamento della progettazione dell’intervento in oggetto, e della conseguente riprogrammazione delle risorse.